Il Trofeo Barcelona Open Banc Sabadell – Conde de Godó si è da sempre caratterizzato, soprattutto negli ultimi tempi, per essere vinto da tennisti degni di un Grande Slam. In questo senso, non fa affatto eccezione Alcaraz, che a soli 19 anni è già stato incoronato due volte campione. Il murciano, a questo punto, non si pone limiti.
Per inquadrare nella dimensione l’impresa sportiva del tennista spagnolo, è sufficiente guardare indietro. Scorrendo l’albo d’oro, sono solo otto i tennisti capaci di imporsi per due volte nel torneo di Barcellona nelle ultime 70 edizioni. Il primo, Manolo Santana, il mito, la leggenda e miglior tennista spagnolo fino all’arrivo di Rafa Nadal. Ma anche stranieri, come Björn Borg, considerato uno dei migliori tennisti di tutti i tempi con 11 Slam in bacheca o Ivan Lendl , numero uno al mondo da 270 settimane. Completano la lista Flam, Nastase, Carlson, Andrés Gómez, Muster e Kei Nishikori, ultimo tennista, prima di “Carlitos”, a inanellare due vittorie in due edizioni consecutive.
Inevitabile paragonare il murciano a Rafa Nadal, il maiorchino che ha scritto la storia recente del tennis spagnolo e internazionale. Il tennista di Manacor ha vinto il trofeo 12 volte, record assoluto, in un torneo che ha dominato in lungo e in largo. In questo senso, Alcazar è all’inseguimento sia per numero di vittorie che per affermazioni consecutive. Nadal, dopo la sua prima vittoria nel 2005, ha vinto a Barcellona per quattro edizioni di fila. Impresa ancora lontana per il diciannovenne che comunque è sulla buona strada, anche perché ha esattamente la stessa età di Rafa rispetto a quando lo spagnolo ha arricchito la propria bacheca con il secondo titolo a Barcellona. Alcaraz, fra l’altro, ha già battuto la precocità del suo connazionale in altri record, diventando il tennista più giovane della storia a essere il numero uno del ranking ATP.
Il paragone con Nadal non scompone Alcaraz, che ha chiarito la propria posizione in conferenza stampa. Non vuole prendere il posto di nessuno. Anche perché sinora non c’è stata la possibilità di vedere i due l’uno contro l’altro al pieno della forma. Di certo, quando Rafa non ha giocato, ha vinto Carlitos, che ha tutta l’intenzione di costruirsi una propria storia senza sostituire nessuno. Il prossimo obiettivo è il Roland Garros. La sensazione è che questo possa essere l’anno buono, ma prima occorre confermarsi a Madrid, Roma e infine Parigi. Solo allora potrà chiarire se la terra rossa ha un nuovo padrone.
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