Alle Olimpiadi il Paese ospitante tende a vincere più del solito: perché succede?

Quest’anno la Francia farà il suo secondo miglior risultato di sempre alle Olimpiadi: è una tendenza nota e condizionata da vari fattori

In questi giorni la Francia ha ospitato le Olimpiadi estive per la terza volta nella sua storia, dopo le edizioni del 1900 e del 1924. Durante le Olimpiadi del 1900, le seconde dell’era moderna, la Francia raggiunse il suo miglior risultato di sempre in termini di medaglie: 102 in totale, di cui 27 d’oro.

Nell’edizione del 1924, il numero di medaglie conquistate fu meno rilevante (38), ma nelle Olimpiadi attuali, a poche ore dalla conclusione delle gare, il paese ha già ottenuto il suo secondo miglior risultato: 63 medaglie, di cui 16 d’oro.

Il caso della Francia conferma una percezione comune tra gli appassionati dei Giochi olimpici: in generale, i paesi che ospitano le Olimpiadi tendono a vincere più medaglie rispetto al solito. E non di poco: in media, vincono circa il 50% di medaglie in più rispetto alle edizioni precedenti e successive. Questo fenomeno, ben noto e studiato, è attribuibile a una serie di fattori, tra cui l’incoraggiamento del pubblico locale agli atleti nazionali, ma non solo. Scopriamo di più al riguardo!

Perché il Paese ospitante delle Olimpiadi vince più del solito?

I dati storici sono in parte influenzati dalle Olimpiadi di Mosca del 1980, boicottate dagli Stati Uniti e da altri 65 paesi in protesta contro l’invasione sovietica dell’Afghanistan. Questo ha lasciato agli atleti del paese ospitante una concorrenza molto ridotta, permettendo loro di conquistare 195 medaglie, ben 70 in più rispetto ai Giochi precedenti.

Una situazione simile si verificò quattro anni dopo, quando il boicottaggio delle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 da parte dell’Unione Sovietica favorì gli Stati Uniti, che vinsero 174 medaglie, 80 in più rispetto all’edizione del 1976.

Un altro significativo squilibrio nelle statistiche, come evidenziato da un grafico del sito The Conversation, è legato alle prime edizioni dei Giochi Olimpici, iniziati nel 1896.

Perché il Paese ospitante delle Olimpiadi vince più del solito?
Perché il Paese ospitante delle Olimpiadi vince più del solito? – Olympialab.com

 

Questi eventi coinvolgevano soprattutto atleti del paese ospitante poiché viaggiare a livello internazionale era relativamente difficile per la maggior parte delle persone, influenzando inevitabilmente i risultati. Le Olimpiadi di St. Louis del 1904 furono le più sbilanciate in assoluto: l’84% dei partecipanti e l’89% dei vincitori di medaglie erano statunitensi.

Nel 2016, per mitigare l’influenza distorsiva delle prime edizioni e di quelle boicottate, un’analisi del sito di statistiche e notizie FiveThirtyEight ha considerato le Olimpiadi estive dal 1952 al 2012, escludendo quelle del 1980 e del 1984.

Anche con queste esclusioni, i dati mostravano che i paesi ospitanti vedevano un aumento medio di 12,2 nel numero complessivo di medaglie vinte (e di 6,8 nel numero di medaglie d’oro).

Inoltre, tranne la Finlandia nel 1952 e gli Stati Uniti nel 1996, tutti i paesi ospitanti da Melbourne 1956 in avanti hanno sempre vinto più medaglie rispetto all’edizione precedente. Su 15 paesi ospitanti dal 1948 in poi, nove hanno raggiunto il loro miglior risultato di sempre.

Una spiegazione di questa tendenza è legata ai criteri di partecipazione più flessibili per gli atleti del paese ospitante. Nelle competizioni a squadre, la nazionale del paese ospitante è qualificata automaticamente, e anche in molte discipline individuali la qualificazione è facilitata in diversi modi.

Quest’anno, per esempio, nel triathlon la Francia aveva automaticamente quattro posti assegnati (due uomini e due donne). Questo porta a un aumento significativo del numero di atleti del paese ospitante in ogni Olimpiade: dal 1952 al 2012, in media, ci sono stati 175,8 atleti in più rispetto all’edizione precedente.

Un altro fattore che influenza le prestazioni sportive è il supporto del pubblico, che nelle Olimpiadi è spesso costituito in gran parte da persone del paese ospitante.

L’impatto del tifo, anche quello ostile, è ben noto agli allenatori. Dopo la recente vittoria contro la Francia nel torneo di spada a squadre femminile, la schermitrice italiana Rossella Fiamingo ha raccontato che lei e le sue compagne si erano allenate con suoni di pubblico ad alto volume in sottofondo, per simulare l’ambiente delle grandi competizioni.

Anche l’adattamento a clima, alimentazione e fuso orario diversi può influire sulle prestazioni sportive, specialmente per atleti provenienti da paesi lontani.

Il nuotatore italiano Thomas Ceccon, vincitore della medaglia d’oro nei 100 metri dorso maschili, ha raccontato che il collega rumeno David Popovici era arrivato a Parigi due settimane prima dell’inizio dei Giochi, e che già un anno prima aveva visitato la città con i suoi genitori per scegliere l’hotel più adatto tra quelli vicini alla piscina delle gare.

Data la popolarità globale delle Olimpiadi e l’enorme quantità di investimenti necessari per organizzarle, i paesi ospitanti si impegnano anche a ottenere buoni risultati sportivi.

Questo spesso porta a un aumento degli investimenti nella preparazione atletica prima delle Olimpiadi, come osservato dal Washington Post durante i Giochi di Tokyo 2021.

Nel 1988, in vista dei Giochi del 1992, la Spagna lanciò un piano di finanziamenti per permettere ai suoi migliori atleti di intensificare gli allenamenti. Il risultato fu la conquista di 22 medaglie in una sola edizione, rispetto alle 26 complessive ottenute in tutte le Olimpiadi precedenti.

In alcuni sport, sia di squadra che individuali, capita spesso che atleti di alto livello, normalmente poco interessati alle Olimpiadi, scelgano di partecipare alle gare motivati dal fatto che si svolgono nel loro paese.

Un esempio è stato ai Giochi di Rio 2016 quando il celebre calciatore brasiliano Neymar giocò per la nazionale e segnò il rigore decisivo nella finale vinta contro la Germania, nonostante il torneo olimpico maschile di calcio sia storicamente poco considerato dai calciatori.

Negli ultimi anni, un altro vantaggio significativo per i paesi ospitanti è la possibilità, introdotta dal CIO nel 2016, di proporre nuovi sport olimpici.

Questa regola è stata applicata per la prima volta ai Giochi di Tokyo 2021, dove debuttarono lo skateboard, il karate, l’arrampicata sportiva e il surf, tutti sport popolari in Giappone. Il paese vinse almeno due medaglie in ciascuna di queste discipline (5 su 12 nello skateboard, 3 su 8 nel karate e 2 su 6 sia nel surf che nell’arrampicata sportiva).

Uno dei criteri adottati dal CIO per approvare le proposte dei comitati nazionali è la popolarità dei nuovi sport nel paese ospitante, poiché ciò assicura la presenza di pubblico pagante anche per discipline senza una lunga tradizione olimpica. Inoltre, la popolarità di uno sport è spesso legata a una certa competenza degli atleti del paese ospitante nelle discipline proposte.

Sebbene l’appartenenza al paese ospitante sia un criterio generalmente affidabile e considerato da vari modelli predittivi dei risultati olimpici, non è detto che sia sempre determinante.

Inoltre, eventuali correlazioni tra un singolo fattore e un numero elevato di vittorie non indicano necessariamente una relazione causale: è più probabile che l’effetto del paese ospitante derivi da una combinazione complessa di diversi fattori.

In definitiva, non si può provare con certezza che la Spagna abbia vinto tante medaglie nel 1992 esclusivamente grazie al piano di finanziamenti per l’allenamento degli atleti introdotto quattro anni prima. Allo stesso modo, il sostegno del pubblico francese alla squadra femminile di spada non è bastato per superare l’Italia nella finale del 2024.

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