Avrà anche lasciato un set, e ormai ci aveva abituato a vittorie che non dessero per niente scampo agli avversari, ma Jannik Sinner alla fine ha domato il francese Gael Monfils (6-3, 3-6, 6-3) e conquistato i quarti di finale dell’Atp di Rotterdam. Ora affronterà il canadese, ma è nato in Montenegro, Milos Raonic, con un solo obiettivo: strappare la semifinale del torneo e continuare a stupire dopo averlo ampiamente fatto sia in Coppa Davis sul finire del 2023 sia agli Australian Open a fine gennaio, Slam che nessun tennista italiano aveva mai vinto nella storia di questo sport. Da parte sua Milos Raonic arriva dai successi contro l’olandese Jesper de Jong al primo turno (7-6, 6-4) e il kazako Aleksandr Bublik agli ottavi (6-4, 6-4) e adesso proverà a buttare fuori l’azzurro. Non ci sono precedenti tra i due: è la prima volta che si sfidano.
Raonic, 33 anni compiuti il, 27 dicembre scorso, è un veterano di lungo corso. Nella sua carriera è stato martoriato da numerosissimi infortuni, tanto che a un certo punto si è pensato si potesse addirittura ritirare. Il tennista canadese ha raggiunto l’apice della carriera nel 2016, anno nel quale ha giocato la finale di Wimbledon (battendo in rimonta Roger Federer in semifinale e perdendo l’atto conclusivo contro l’idolo di casa, Andy Murray) conquistando anche la semifinale delle Atp Finals e chiudendo la stagione al terzo posto della classifica nel ranking. Qualcosa di meraviglioso. Ma poi le cose non sono più state le stesse. Dall’estate 2017 Raonic ha dovuto affrontare una lunga serie di infortuni, tra i quali un problema al polpaccio e la frattura di un alluce che lo hanno tenuto lontano dal circuito per circa due anni tra il 2021 ed il 2023. Senza dimenticare il calvario per il tendine di Achille.
Dopo due anni, Raonic è rientrato nel maggio 2023: la sua ultima partita risaliva al luglio 2021 ad Atlanta. E per tornare in campo, essendo senza classifica a causa appunto della lunga assenza, aveva utilizzato il ranking protetto, ossia la facoltà di iscriversi con la classifica al momento dell’infortunio, consentita a chi rientra da una lunga assenza forzata. Tutto questo per riassaporare un match ed essere in tabellone all’Atp 250 di ‘s-Hertogenbosch, classico appuntamento sull’erba. “All’inizio del 2021 già sentiva dolore al tendine d’Achille . Il suo fisico, vista la combinazione di altezza ed esplosività, lo porta a farsi male più facilmente. Dopo il torneo di Atlanta di quell’anno, i medici gli hanno detto che il tendine si reggeva a malapena. A febbraio del 2022 è tornato a colpire qualche pallina, seppur da fermo”, era stato il racconto di Mario Tudor, il suo allenatore, alla testata serba “Sport Klub”.
Il suo rientro fu applaudito da molti: “Penso di aver fatto tutto il possibile da Wimbledon in poi e anche nelle settimane precedenti. Ho fatto tutto il possibile, passo dopo passo, per cercare di trarre il meglio. Alcune cose sono andate bene insieme. Per altre invece posso fare di meglio. Ma ho dato tutto quello che avevo, e mi ha portato dove sono”, aveva detto Raonic. Adesso l’incubo è alle spalle ed è pronto a sfidare Sinner. In questa stagione il canadese ha debuttato con una sconfitta per ritiro al primo turno degli Australian Open contro Alex De Minaur, dopo aver vinto il set inaugurale al tie-break.
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