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Australian Open, è nata una stella? Alla scoperta di Joao Fonseca, il baby fenomeno che ricorda Sinner

Il brasiliano appena 18enne sta meravigliando tutti a Melbourne: Sinner, Alcaraz e Djokovic hanno un nuovo rivale?

In un torneo in cui tutte le attenzioni, almeno alla vigilia, erano concentrate sui soliti 3 noti – Sinner, Alcaraz e Djokovic – c’è un giovane brasiliano che, in questi primi giorni a Melbourne, si è preso la scena con decisione. Stiamo parlando di Joao Fonseca, tennista classe 2006 che al primo turno degli Australian Open ha stupito il mondo vincendo contro Andrey Rublev, numero 9 al mondo. Ma il brasiliano non si è limitato a battere il suo avversario, bensì si è imposto con classe e concretezza, sfoggiando colpi da vero veterano. Ma vediamo qualcosa in più su quello che, da qualche ora, è considerato come la nuova stella emergente del tennis mondiale.

Tutto su Joao Fonseca: la carriera fino a questo momento e le caratteristiche

Joao Fonseca ha iniziato a farsi notare nel mondo del tennis durante le ATP Finals di Torino nel 2023. Questo giovane tennista, capace di sfruttare la sua agilità per effettuare colpi potenti, ha avuto il ruolo di sparring partner dei grandi campioni come Sinner e Alcaraz. Un’opportunità che gli ha permesso di farsi notare e guadagnare consensi, dopo aver ottenuto successi solo a livello giovanile, vincendo gli US Open juniores, e nei tornei Challenger. Da quel momento è iniziata la sua ascesa, che l’ha portato anche a mettersi in evidenza nel torneo di casa a Rio, grazie a una wild card, dove ha mostrato il suo talento. Nella stagione passata ha ottenuto le sue prime vittorie nel circuito ATP, conquistato il primo successo Challenger e trionfato nelle ATP Next Gen Finals, un segno promettente per il futuro. Non male per un ragazzo che ha anche rappresentato il Brasile in Coppa Davis, sebbene sia stato sconfitto da Berrettini.

Joao Fonseca | Instagram @joaoffonseca – Olympialab

 

Le caratteristiche tecniche

Tennista brasiliano fuori dagli schemi, che sembra sentirsi più a suo agio su superfici veloci che su quelle lente, fonda il suo gioco sulla potenza e sull’intensità da fondo campo. Contro Rublev ha messo in mostra colpi straordinari, come ad esempio un dritto a 181 km/h, e ha mostrato una grande consistenza al servizio, sia sulla prima che sulla seconda, con quest’ultima che, vista la velocità media, non appare come una seconda vera e propria. Nonostante tutti i paragoni e le frasi azzardate che si sono sentite in questi giorni, è ancora presto per fare previsioni sul suo futuro, ma è sicuramente evidente che ci sono ampi margini di miglioramento e che, se dovesse continuare su questa strada, potrebbe diventare davvero un protagonista del tennis dei prossimi anni.

La “benedizione” dei grandi del tennis

E come poteva il nostro Jannik non accorgersi della bravura di questa giovane promessa? È stato lo stesso numero 1 al mondo, infatti, a consigliare Joao Fonseca sul futuro quando i due si sono incrociati negli spogliatoi. Fonseca ha raccontato che il tennista azzurro, al quale si ispira, gli ha suggerito di perseverare nella carriera professionistica, abbandonando l’idea di frequentare l’università: “All’inizio pensavo di proseguire gli studi. Sinner mi disse: ‘Stai andando all’università? Sei troppo bravo per questo, continua a puntare sul professionismo’”. Un consiglio che ha sorpreso Fonseca: “È stata una cosa davvero gentile. All’inizio pensavo che stesse scherzando. Era la prima volta che mi allenavo con lui, e si è mostrato davvero disponibile, così come i suoi allenatori”.

Anche altri campioni hanno riconosciuto il talento di Fonseca. Carlos Alcaraz, ad esempio, ha dichiarato: “Cosa posso dire? È incredibile. Il modo in cui ha giocato il suo primo match Slam contro un top 10 è impressionante. Ha gestito benissimo l’incontro, i nervi, tutto. È sicuramente qualcuno da tenere d’occhio. Questo è solo l’inizio dell’anno e la sua prima vittoria in uno Slam, ma sono certo che lo vedremo tra i migliori molto presto”.

Anche Novak Djokovic ha elogiato Fonseca, sottolineando: “Mi sono congratulato con lui non solo per la vittoria, ma anche per tutto ciò che ha fatto negli ultimi mesi. Ho seguito la sua crescita e mi piace come gioca nei momenti cruciali. Ha sicuramente il talento per arrivare lontano. Lo ha dimostrato su un grande palcoscenico, e il suo futuro è sicuramente promettente se continua su questa strada”.

Federico Liberi

Sono laureando in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica

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