Questa disciplina, variante del basket noto a tutti gli sportivi, è stata una delle grandi novità di Tokyo 2020. Il basket 3×3, è uno sport dinamico e divertente, si può praticare al chiuso o all’aperto e rappresenta un’alternativa alla pallacanestro tradizionale. Conosciuto anche come Urban sport, è stato inserito nel programma olimpico solo a partire dal 2017 anche se ha fatto la sua prima apparizione nel 2010 ai Giochi Olimpici giovanili di Singapore. Siete pronti a scoprire la sua storia e le regole della FIBA?
La storia del 3×3
Conosciuto perlopiù inizialmente come Streetball, nasce alla fine degli anni Ottanta negli Stati Uniti dove vennero organizzati i primi tornei del 3×3 si iniziarono a decretare le regole. Il torneo più importante è considerato il Gus Macker 3×3 Basketball Tournament che accoglie partecipanti dagli USA e da tutto il mondo. Questa disciplina conosce il maggior successo negli anni ‘90 con le prime sponsorizzazioni importanti, tra cui Adidas.
La FIBA (International Basketball Federation) ne ha colto le potenzialità e nel 2007 insieme agli arbitri ha creato il primo regolamento ufficiale.
Il regolamento: come funziona?
Rispetto alla pallacanestro tradizionale per una partita basta la metà di un campo regolamentare, un solo canestro e due squadre formate da tre giocatori e una riserva. Le partite durano dieci minuti o terminano appena una squadra raggiunge i 21 punti. Per collegare un’azione di attacco, rispetto ai normale 24 secondi, i giocatori ne hanno a disposizione solo 12. Altra grande differenza riguarda il valore dei canestri: da 2 punti valgono 1 punto, mentre quelli da 3 punti solo 2 punti. Non esistono pause e in ogni caso, l’attaccante deve iniziare l’azione fuori dalla campana prima di poter tirare. Questo di fatto rende il 3 contro 3 una versione molto più dinamica della pallacanestro.