SPORT. Se si va su Internet a cercare informazioni sull’argomento si rimane spiazzati dal risultato. Essere genitori, in questo periodo di precarietà, è compito non facile. Cercare di educare i figli al meglio, poi, sottopone ogni famiglia a delle pressioni finanziarie imponenti. Dalla scuola ai libri, dai corsi all’attività sportiva, tutto costa e costa assai per le tasche degli adulti spesso vuote. Ecco il deludente responso se ci ci avventura alla ricerca di qualche informazione in più sulle possibilità di portare a detrazione i corsi o le iscrizioni ad attività sportive dei figli. Ecco una delle risposte.
“E’ possibile portare in detrazione anche le spese sostenute nel periodo d’imposta 2015, per le spese delle attività sportive (come, ad esempio, la palestra o la piscina) svolte dai figli minori, di età compresa tra i 5 e i 18 anni. Anche in questo caso si ha il diritto a una detrazione del 19% delle spese sostenute, per una detrazione massima di 210 euro per ciascun figlio. Tali spese vanno documentate sempre nel Quadro E, Sezione I, nei righi da E8 a E12, dove si inserisce il codice 16 nella colonna 1 e l’importo della spesa sostenuta il colonna 2 (Fonte)”
La possibilità, quindi, c’è, ma è spaventosamente squilibrata rispetto alle spese che le famiglie sostengono per quello che, a nostro avviso, dovrebbe essere un diritto di tutti sancito dalla costituzione: il diritto al facile accesso all’attività sportiva. Con la detrazione possibile di 210 euro a figlio ben poco si può fare. Per questo motivo Olympialab ha deciso di lanciare una campagna di sensibionlizzazie affinché la detraibilità delle spese certificate dalle famiglie in merito all’attività sportiva diventi totale: è una battaglia di civiltà. Non solo per quanto riguarda i figli minori, ma per tutti, eccezion fatta per le palestre e i centri benessere (attività più legate al fitness). Pensiamo che questo possa essere un gesto orientato a ottenere indubbi vantaggi nel mondo dello sport e che possa anche garantire una maggiore salute media, specialmente nelle fasce dei minori di età. Avanzati studi in altri paesi lo confermano, ma in Italia non c’è la sensibilità necessaria per portare avanti a livello politico questo argomento. Eppure un aumento dei praticanti di sport porterebbe a una sensibile diminuzione delle spese per malati di patologie respiratorie e cardiovascolari, con indubbio e sostanzioso sollievo delle casse della sanità italiana.
Con interviste, documenti, articoli e approfondimenti in tal senso porteremo avanti nei mesi questa battaglia per la sensibilizzazione su questo argomento. Intanto invitiamo i lettori a lasciare un loro commento o una testimonianza legata a questa azione, affinché la battaglia sia a più voci.
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