E se vi dicessimo che la Pallamano può anche essere praticata sulla spiaggia? Non tutti sanno che esiste una variante dello sport indoor e, pensate un pò, nasce proprio nel nostro Bel Paese. Ecco a voi il Beach Handball, la pallamano da spiaggia.
La storia. Nascita e sviluppo di questa disciplina sportiva
Questo sport ha origini molto recenti e nel corso degli anni sono numerose le persone che hanno imparato ad apprezzarlo. Nasce, o meglio, compare attorno al 1990 in Italia grazie ad un’idea avuta dal professore Gianfranco Briani che voleva unire la disciplina del Beach volley a quella della pallamano, ma fu solamente grazie a Luciano Bartolini che ne delineò le regole che iniziò a diventare popolare. La prima partita dimostrativa di questa “nuova” disciplina sportiva venne disputata a Misano Adriatico nel 1992, e grazie a queste prime partite Ralf Dejaco, il presidente della Federazione Italiana Pallamano, guidò la campagna per far riconoscere ufficialmente il beach handball come sport. Il 1994 è l’anno in cui la Federazione Internazionale di Pallamano riconosce in maniera ufficiale il beach handball.
Il 2000 è l’anno in cui entra a far parte della Federazione Europea di Pallamano (EHF) e nello stesso anno si svolge anche il primo Campionato Europeo di Beach Handball EHF, precisamente a Gaeta, in Italia. La sua apparizione più importante è quella ai Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires 2018. Inizialmente la Federazione Internazionale di Handball ha proposto di includere questo sport alle prossime Olimpiadi francesi, ma il CIO ha deciso di non includerlo. La speranza, per gli amanti della pallamano su spiaggia, è quella di vederlo a Los Angeles 2028.
Le regole. Come funziona?
Il beach handball nasce dalla pallamano indoor, anche se visto il terreno più morbido regala momenti di vero e proprio spettacolo.
Le partite sono composte da due periodi, o tempi, di circa 10 minuti. Come per ogni partita, si inizia con il lancio della palla da parte del direttore di gara e i giocatori usano le mani per “muovere” la palla sul campo. Il massimo di passi consentito con la palla in mano è di tre e lo stesso giocatore poi deve passarla, dribblare o persino tirare. Il termine dribblare, però, non indica il dribbling come nel calcio, qui si riferisce alla palla che faccia contatto con la sabbia per non più di tre secondi, per questo motivo si dice che il beach handball è uno sport rapido e veloce. E per quanto riguarda i numeri dei giocatori? Scendono in campo 4 giocatori e la rosa è composta da un massimo di 10 atleti e l’obiettivo, come il calcio e la pallamano, è quello di segnare nella rete avversaria. Inoltre bisogna sapere che alcune reti valgono due punti, mentre altre solo uno: questo perché i gol più spettacolari vengono “premiati”, così come quelli segnati da un portiere.
Il beach handball è uno sport incredibilmente divertente da guardare e grazie alla sua popolarità cresce in tutto il mondo. Sarà finalmente uno degli sport che parteciperà alle Olimpiadi di Los Angeles?