Fra i riti del calcio estivo, oltre al mercato, c’è un altro elemento imprescindibile: le visite mediche. Termine notissimo ai tifosi, nonché ultimo e necessario atto che trasforma i sogni calcistici in realtà, si tratta del passaggio obbligato prima che il trasferimento da una squadra all’altra possa essere ufficializzato attraverso la stipula del contratto. Ma in cosa consistono questi controlli che a volte hanno fatto saltare ingaggi e acquisti che sembravano già perfezionati?
La prima “conditio sine qua non” è ottenere l’idoneità sportiva che permette di praticare attività fisica a livello agonistico e per farlo è necessario superare alcune prove, in primis legate alla perfetta funzionalità cardiaca. Per questo si esegue un elettrocardiogramma a riposo e uno sotto sforzo per verificare l’efficienza del cuore in qualsiasi condizione, compreso anche il recupero dallo stress massimale. Seguono anche un test di spirometria che valuta capacità e funzionalità polmonare, quindi esami del sangue e delle urine. I controlli sono particolarmente minuziosi e spesso vi è un confronto fra i medici della squadra acquirente e quella che sta cedendo il calciatore. Il più delle volte, poi, vi è anche una accurata relazione sullo storico di infortuni e indisponibilità sia nella stagione precedente che nell’arco della carriera per prevenire eventuali recidive.
Superate le prove dal cardiologo, si passa al medico ortopedico. Di solito è presente anche il medico dello sport e, se necessario, uno psicologo. In ambito ortopedico, particolare attenzione è rivolta alle articolazioni. Si passano ai raggi X anche, ginocchia e caviglie. Nel caso dei portieri, invece, si controllano anche le mani. Se il giocatore ha subito un infortunio particolarmente delicato, come la rottura di un legamento crociato, spesso si opta per la risonanza magnetica. Altri approfondimenti sono legati all’utilizzo dell’holter, che monitora l’attività cardiaca nell’arco delle 24 ore. Possibile anche si proceda all’eco cardiogramma, che permette di analizzare anche l’anatomia dell’organo.
Al termine di tutti questi esami, gli specialisti si riuniscono per un confronto mirato a stabilire l’idoneità del calciatore. La scelta non è sempre così semplice e scontata come potrebbe sembrare: se l’atleta è ok ma in condizioni che possono essere considerate un punto interrogativo in ottica di presenze, minutaggio e prestazioni, è possibile rivedere, ovviamente al ribasso, quotazione, ingaggio e lunghezza del contratto. Nei casi più seri invece, può anche accadere che la società acquirente rinunci ad avvalersi alle prestazioni del calciatore. Si tratta comunque di eventi molto rari, quasi unici. In generale, quando (e accade nella stragrande maggioranza dei casi) tutto fila liscio, le visite dei calciatori richiedono tre ore di tempo.
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