Per capire da dove siamo partiti, tocca tornare a quel 7 novembre 2021, una vita fa. C’è il derby di Milano, il primo per Hakan Calhanoglu con la maglia nerazzurra, dopo che in estate si è consumato il “tradimento”, con il passaggio dall’altra sponda del Naviglio. C’è un rigore per l’Inter, in campo ci sono Lautaro Martinez, Marcelo Brozovic, Ivan Perisic, tutti senatori, tutta gente con una certa personalità. Ma sul dischetto va lui, sotto la curva Sud, quella che gli era stata amica fino a qualche mese fa, ma ora… Da lì inizia la storia d’amore tra il turco e i calci di rigore, che con la maglia dell’Inter non ha mai sbagliato, trovando per 15 volte la rete, 18 da quando è in Italia, dimostrando una grande freddezza e una certa propensione a non farsi prendere dal panico nei momenti cruciali.
Ciò che rende ancora più sorprendente questa statistica è il fatto che Calhanoglu, nonostante abbia ridotto il suo coinvolgimento diretto in fase offensiva, giocando più indietro nel campo come regista e migliorando molto la sua fase difensiva, sia riuscito comunque a raggiungere la doppia cifra di gol in Serie A. Questo cambiamento di ruolo ha comportato meno opportunità di segnare rispetto al passato, quando era schierato come trequartista o mezzala, ma ha anche evidenziato la sua capacità di mantenere la calma e la precisione nei momenti più importanti del match, considerando la delicatezza della nuova posizione che Inzaghi gli ha cucito addosso.
Quel che è certo è infatti che il cammino di Calhanoglu con l’Inter è stato segnato da una crescita costante. Arrivato con il difficilissimo compito di sostituire Christian Eriksen, dopo il malore del danese agli Europei, il turco ha iniziato nel ruolo di mezzala, salvo poi, complice l’infortunio di Brozovic nella scorsa stagione, spostarsi come regista davanti alla difesa: un cambiamento che, con l’addio del croato, gli ha permesso di prendere le redini della mediana nerazzurra, dimostrando di essere tra i più forti giocatori in quel ruolo, come dichiarato da lui stesso. E come dargli torto?
Nonostante una prestazione non impeccabile nel primo tempo contro l’Udinese, infatti, con un errore in impostazione che ha portato al gol di Samardzic, il numero 20 nerazzurro ha mantenuto la sua compostezza e ha continuato a giocare al suo solito alto livello. Dimostrando di di saper gestire la pressione e segnando un gol fondamentale che ha permesso all’Inter il momentaneo pareggio, con la rete nel finale di Frattesi a ricacciare il Milan a -14.
Il gol segnato contro i friuliani è stato l’ottavo rigore trasformato da Calhanoglu in questa stagione di Serie A, contribuendo al suo totale di 10 gol. Nonostante si avvicini al suo record personale di centri in una singola stagione, l’obiettivo di Calha in questo momento è solo uno: vincere il campionato, quello che gli è sfuggito due stagioni fa proprio a discapito della sua ex squadra. Campionato che al classe ’94 è sempre sfuggito anche quando era al Milan e che quest’anno si appresta a vincere da grande protagonista.
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