STORIE. Dal momento della sua sconfitta in semifinale ai Campionati Mondiali AIBA di Almaty, Roberto Cammarelle, 33 anni, è stato tirato per la giacchetta fuori dal ring più di quanto abbiano fatto i suoi avversari. Prima lo strano annuncio dei commentatori RAI di un suo abbandono prima del termine della semifinale: è vero, uno sfiduciato Cammarelle negli ultimi dieci secondi ha forse tirato i remi in barca ma di abbandono non si è trattato costringendo il presidente della FPI, Brasca ad un deciso intervento: “Ho appreso stamani dell’equivoco accreditato dalla telecronaca RAI secondo cui Cammarelle avrebbe addirittura perso per abbandono. Trattasi in verità di un equivoco paradossale se consideriamo che Roberto ha sollevato per un attimo il braccio in segno di stizza all’ennesima testata dell’avverdario. Nessuno, dico nessuno, tra i presenti nel palasport di Almaty ha avuto un sospetto simile a quello inspiegabilmente diffuso in Italia. E aggiungo che un nutrito gruppo di azzeri seduti dietro di noi hanno atteso ammutoliti la lettura del verdetto per esplodere poi in manifestazioni di gioia, tanto era incerto l’esito del match”
Sabato, il Presidente Federale aveva aggiunto “Ancora piu’ inspiegabile e scorretto e’ stato poi l’annuncio di un presunto ritiro di Roberto dall’attività agonistica. La verità, semplice e chiara, è il dato di fatto che Roberto Cammarelle è ancora oggi ai vertici della boxe mondiale e deciderà lui e solo lui il suo futuro sportivo.”
Eppure questa mattina la Gazzetta dello Sport ha dedicato una pagina al ritiro del gigante di Cinisello Balsamo con un virgolettatto di una cinquantina di righe. “E’ stato il mio ultimo Mondiale”, queste le parole di Cammarelle secondo Rocky Giuliano, “da domani sono un ex-pugile” confessando che l’evoluzione dell’AIBA gli pare aver tradito lo spirito dilettantistico. L’articolo riporta anche il saluto di Clemente Russo che avrebbe (come vedremo il condizionale è d’obbligo) approvato la decisione del compagno: “Roberto è stato coraggioso e coerente. Io ho fatto una scelta diversa ed intendo proseguire puntando attraverso le WSB ai Giochi di Rio”.
Intorno alle 18 di oggi, Roberto Cammarelle smentisce attraverso una nota ufficiale apparsa sul sito della Federazione. “Non ho mai detto di volermi ritirare ufficialmente dal ring o comunque di farlo in tempi brevi”, precisa, “Evidentemente sono state mal interpretate alcune mie dichiarazioni rilasciate a caldo dopo l’incontro delle Semifinali o alcune riflessioni condivise con persone a me vicine. Qualora decidessi di farlo, per rispetto di me stesso e di chi mi ha sempre sostenuto in questi diciotto anni, mi riferisco al CONI, alla Federazione, alle Fiamme Oro ed in primis alla mia famiglia, lo farei affidandomi agli organi ufficiali di stampa e con i tempi ed i modi che penso spettino ad un atleta che ha dato tanto al Pugilato Italiano. Come ribadito in questi giorni e annunciato ieri alle telecamere di SkySport 24 e di RaiSport, ora voglio solo riposare e prendermi il tempo necessario per decidere sul mio futuro. Certo, l’esperienza mondiale senza caschetto mi ha fatto pensare, calcolando i segni che porto addosso. Il verdetto, come ho sottolineato più volte, non mi ha convinto ma mi sono pur sempre confrontato con l’attuale campione del mondo dei Supermassimi. La sfortuna mi ha inseguito anche sul ring di Almaty e, sinceramente, non ci sto a sentirmi appellare anche come ‘ex pugile’. Non sarò il Cammarelle di Pechino e Londra ma ho ancora tante energie e soprattutto la voglia di rimettermi in gioco nello sport che amo, che mi ha fatto crescere ed a cui ho ancora tanto da dare“.
Insomma, qualche sfogo di delusione nell’immediato dopo-gara potrebbe essere stato mal interpretato oppure Roberto potrebbe a freddo avere ripensato su una decisione che merita sicuramente lunghe riflessioni.