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Calcio

Caos in Spagna, cosa sta succedendo a Rubiales e cosa c’entra la Supercoppa in Arabia

È da giorni che in Spagna non si parla d’altro. Dell’indagine dell’Unità centrale operativa della Guardia Civile, insieme a Europol. Il caos sul calcio iberico si è abbattuto il 20 marzo e ha coinvolto l’ex presidente della Federcalcio, Luis Rubiales. Un uomo, un politico del calcio, diventato famoso per aver baciato una giocatrice della Nazionale di calcio spagnola, Jennifer Hermoso, contro la sua volontà, durante i festeggiamenti per il Mondiale femminile vinto. L’ex capo del calcio di Spagna, che per quell’episodio è stato costretto a chiedere le dimissioni, è stato rinviato a giudizio davanti a un tribunale ordinario e squalificato per tre anni dalla Fifa. Ma da qualche giorno deve affrontare quelli che sembrano più pesanti guai giudiziari. Ma andiamo con ordine. Il 20 marzo sono stati perquisiti gli uffici della Federcalcio iberica: gli agenti erano alla ricerca di tutti i documenti relativi al contratto che la Federazione ha firmato con l’Arabia Saudita nell’ambito dell’accordo per sei edizioni della Supercoppa di Spagna da giocare a Riad. Una trattativa (con tanto di cambio del format a quattro squadre) che ha permesso al massimo organismo calcistico spagnolo di incassare 40 milioni di euro a stagione (240 in totale).

Indagine Federcalcio spagnola | ansa epa @Miguel Angel Molina

L’inchiesta

In questa indagine nulla è esploso all’improvviso. Si tratta, infatti, di un’inchiesta nata nel 2022 dopo le prime verifiche sul contratto sottoscritto da Luis Rubiales, allora presidente della Federazione, appunto, con l’azienda di Gerard Piqué (ex difensore del Barcellona e della Nazionale spagnola ed ex compagno di Shakira), la Kosmos, che fece da tramite nella trattativa con il governo saudita (chiedendo un compenso di 24 milioni di euro). Adesso la svolta: sono stati sette i mandati di arresto (e altre cinque le persone indagate). Tra i fermati Tomas Gonzalez Cueto, un consulente giuridico esterno alla Rfef e braccio destro di Rubiales. A guidare l’operazione è stato il Tribunale di primo grado in coordinamento con la Procura di Madrid contro la corruzione e la criminalità organizzata: gli agenti dell’Uco hanno effettuato le perquisizioni e gli arresti in diverse province spagnole. L’indagine è su presunti reati relativi a corruzione aziendale, scorretta amministrazione e riciclaggio di denaro. Sempre il 20 marzo è stata perquisita anche l’abitazione a Granada, in Andalusia, di Rubiales. La polizia ne è uscita con uno scatolone etichettato con il nome e cognome dell’ex presidente della Rfef e numerose buste.

Dove si trova Rubiales?

Uno scatolone, appunto, ma senza Rubiales. In questo periodo l’ex presidente della Federcalcio spagnola non si trova in patria. È, invece, nella Repubblica Dominicana da quasi un mese e solo per questo avrebbe evitato il provvedimento cautelare. Però, a riguardo, nelle ore successive alle perquisizioni Rubiales ha dichiarato che farà ritorno in Spagna per affrontare l’indagine. Il Tribunale di Madrid è stato già avvisato dal legale dell’ex presidente della Federcalcio, che nell’avviso ha incluso una copia del biglietto aereo di ritorno dalla Repubblica Dominicana. Al momento il tribunale non ha emesso alcun mandato di arresto per Rubiales: “Sono sorpreso, non ho mai fatto niente di male, non so nulla di tutto quello su cui stanno indagando. Risponderò a tutte le domande. Prima si chiarisce tutto, meglio è”, le sue parole.

La Supercoppa in Arabia

Da tempo sotto la lente di ingrandimento c’è l’accordo della Supercoppa spagnola in Arabia Saudita. Ed è finito in manette, come già detto, proprio Gonzalez Cueto. Nel suo studio sarebbe stato firmato, nel 2019, il contratto per il trasferimento della competizione. In manette nell’operazione, anche i direttori del Servizio giuridico e di Risorse umane della Federcalcio, rispettivamente Pedro Gonzalez Segura e José Javier Gimenez. Infine, sono stati perquisiti anche gli uffici dello stadio della Cartuja di Siviglia per trovare i documenti dell’accordo, siglato sempre durante la gestione Rubiales, per giocare la finale della Coppa del Re di calcio per cinque anni, dal 2020 al 2024, nello stadio andaluso.

Le intercettazioni

A dire il vero qualcosa era venuto fuori già nell’aprile 2022. Le prime indiscrezioni furono pubblicate, all’epoca, dal quotidiano online El Confidencial, che aveva avuto accesso a documenti sottratti alla Federazione guidata in quel tempo proprio da Rubiales. Erano carte e file audio scottanti che gettavano dubbi sull’accordo tra il presidente federale e la Kosmos Holding di Gerard Piqué. I fatti sono sempre gli stessi: alla fine del 2018 Piqué aveva proposto al presidente della Federcalcio iberica di cambiare il format facendo partecipare alla Supercoppa quattro squadre: le prime due della Liga e le finaliste della Copa del Rey. Più partite, più soldi grazie a sponsor e tv. Con l’aiuto dei contatti di Piqué in Arabia Saudita. I dettagli dell’operazione erano emersi da un audio inviato da Piqué a Rubiales: “Vediamo, Rubi, se è una questione di soldi. Se loro (il Real Madrid ndr) vogliono andare per otto milioni di euro, tu paghi otto al Madrid e otto al Barça. Gli altri sono pagati due e uno e sono 19. E tu per la Federazione prendi sei chili (milioni di euro ndr), amico. Prima non si teneva niente, ora sei chili. E spremiamo l’Arabia Saudita e forse otterremo di più. Gli diremo che se non lo fanno, il Madrid non andrà e otterremo un bastone (milione di euro ndr) in più o due bastoni in più…”, le parole di Piqué incriminate.

Indagine Federcalcio spagnola | ansa epa @Miguel Angel Molina

Giro di soldi

Da qui la polemica sui sei milioni di euro promessi alla Federazione spagnola. Tanti soldi a vantaggio anche del presidente Rubiales che può, grazie a un particolare contratto con la sua Federcalcio, guadagnare una parte fissa e un’altra variabile legata agli introiti della Rfef. Senza contare che il valore complessivo di quell’accordo successivamente salirà da 25 a 40 milioni di euro l’anno per 6 anni e quindi i soldi destinati alla Rfef potrebbero anche essere nel frattempo aumentati. Ad accrescere i sospetti sulla vicenda c’è poi anche la questione relativa all’Andorra, club che la società di Piqué ha acquistato nel 2018. Che viene promosso in Segunda Division (la serie B iberica) perché, grazie alla decisione in materia della Federcalcio spagnola, può acquistare i diritti sportivi del Reus (fallito). Tutto questo pochi mesi dopo i colloqui Piqué-Rubiales per la Supercoppa. Un vero e proprio conflitto di interesse. Adesso l’indagine e il caos. E forse il peggio deve ancora avvenire.

Redazione Olympialab

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