Cappellini-Lanotte secondi a SkateAmerica

PATTINAGGIO FIGURA (Detroit). Prende il via in questo fine settimana a Detroit, il Grand Prix di Pattinaggio di Figura con il tradizionale appuntamento di SkateAmerica. Nelle prime finali di sabato gli statunitensi Meryl Davis e Charlie White si sono aggiudicati la vittoria nella Danza: per loro, dopo il primo posto nella Danza Corta, il primo posto anche nella Libera, sulle note di Sherazade, per un totale di 188.23 punti, a solo un punto e una manciata di decimi dal loro primato (189.56 ottenuto ai recenti Campionati Mondiali). Al secondo posto troviamo gli azzurri Anna Cappellini e Luca Lanotte che danzano quest’anno sulle note dell’Ouverture del Barbiere di Siviglia e al primo vero impegno stagionale battono il loro record sulla gara (168.79) lasciandosi ancora margini di miglioramento nella Danza Libera. Il terzo posto va agli statunitensi Maia e Alex Shibutani che, con 154.47, precedono di 1.49 i connazionali Hubbell e Donohue.

La prova maschile è stata dominata dal giapponese Tatsuki Machida che si impone con il personale di 265.38 punti precedendo Adam Rippon (241.24) e l’altro statunitense Max Aaron (238.36).

Nel programma corto della prova femminile, che si concluderà oggi, buona prova di Valentina Marchei se stabilisce il suo primato personale nel segmento sfiorando i 60 punti, 59.25 per lei, e piazzandosi al quarto posto della classifica provvisoria dove in vetta campeggia la giapponese Mao Asada (73.18) che precede la statunitense Ashlkey Wagner (69.26) e la quattordicenne russa Alena Radionova (67.01).

Tatiana Volozohar e Maxim Trankov, nel Corto delle Coppie di Artistico, migliorano ancora la miglior prestazione mondiale con 83.05 punti ipotecando la vittoria con gli 11 punti di vantaggio sui canadesi Moore-Towers e Moscovitch (personale a 71,51) e i 18 punti sui giovani russi Stolbova e Klimov (64.80). A meno di un punto dal podio, con 63.85, gli italiani Stefania Berton e Ondrej Hotarek, molto vicini al primato italiano, sfumato per una incertezza sul triplo toeloop.

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.