ATLETICA. Oggi cade una ricorrenza importante. Centouno anni fa veniva stabilito il primo primato del mondo dei 100 metri e l’amico Gustavo Pallicca ci regala un’altra delle sue stupende storie questa volta ripresa in parte dal secondo volume della sua storia dei 100 metri olimpici.
USAIN BOLT E’ IL SUO EREDE
Usain Bolt è il suo erede, ma forse non lo sa. Proprio oggi, anche allora era un sabato, alle 13.30 (ora di partenza della prima batteria del primo turno eliminatorio), di centouno anni fa lo statunitense Donald Fithian Lippincott, studente della Università di Pennsylvania si aggiudicava la 16° batteria dei 100 metri ai Giochi Olimpici di Stoccolma del 1912 nel tempo di 10.6.
La IAAF, costituitasi nell’agosto del 1913 a Berlino (ma l’idea era nata proprio a Stoccolma il 17 luglio 1912 cioè tre giorni dopo la conclusione dei Giochi), pubblicò il 12 giugno del 1914 la prima tabella ufficiale dei primati mondiali e ratificò, quale primo record mondiale dei 100 metri, proprio il tempo ottenuto da Lippincott nella penultima batteria delle eliminatorie olimpiche. Lippincott ebbe la meglio sul fortissimo William Applegarth, un inglese grande specialista dei 200 metri. I due atleti erano sicuramente i più forti del lotto. Unico che poteva contrastarli nel passaggio del turno (si qualificavano i primi due) era il tedesco Herrmann. Nonostante la loro superiorità i due velocisti non si risparmiarono e si dettero battaglia fin dal primo metro di gara. In partenza si ebbero due falsi tentativi di avvio prima che i concorrenti riuscissero a partire correttamente senza dover essere richiamati dal fischietto dello starter Gison Uggla, ufficiale dell’esercito svedese. Al via valido Lippincott prese subito un buon margine di vantaggio e dette a tutti l’impressione di potersi affermare con grande facilità. L’inglese Applegarth fece ricorso alle sue doti di duecentista e negli ultimi venti metri di corsa avvicinò pericolosamente l’avversario senza però riuscire a contrastargli la vittoria finale. Donald Lippincott vinse così la batteria in 10.6 stabilendo così il nuovo record olimpico, tempo che in seguito venne riconosciuto dalla IAAF quale primo primato del mondo della sua era.
Lippincott era nato il 16 novembre del 1893 e si era messo in luce all’età di 18 anni superando l’ostacolo dei terribili trials americani che si disputarono a Cambridge. A Stoccolma superò anche il secondo turno eliminatorio battendo nuovamente Applegarth in 10.7, qualificandosi per la finale insieme ai connazionale Craig, Meyer, Belote, Drew e il sudafricano Patching.
Un incidente muscolare pochi attimi prima della partenza tolse di scena Howard Porter Drew, il primo grande velocista nero della storia e favoritissimo per la vittoria finale.
Vinse invece Ralph Cook Craig di Detroit che bissò poi il successo anche sui 200 metri con Lippincott ottimo secondo. Nella finale si verificarono ben sette partenze false (di cui tre provocate da Craig). Ma allora la regola lo permetteva. Le false furono tutte fermate da Uggla ad eccezione di una nella quale Lippincott e Craig, al massimo della concentrazione e dello stress, percorsero l’intera distanza di gara senza che il giudice di partenza facesse esplodere il colpo di richiamo. All’ottavo tentativo la gara si avviò. Vinse come abbiamo detto Craig su Meyer mentre Lippincott risuscì a superare il sudafricano Patching solo negli ultimi metri. L’anno successivo ai Giochi Lippincott si dedicò ai 400 metri dove ottenne un probante 48.0 e fece parte della staffetta 4×440 yards di Penn che nel 1915 stabilì il primato mondiale della specialità con il tempo di 3:18.0. In quello stesso anno si laureò in economia poco prima di essere richiamato in Marina con i gradi di sottotenente. In seguito, abbandonata definitivamente la pratica agonistica, operò nel campo finanziario quale broker con la banca d’affari Merrill Lynch.
Morì il 10 gennaio del 1962. A tuttoggi il suo nome viene ricordato oltre che per la primogenitura del suo primato mondiale, come quello del più giovane medagliato olimpico dei 100 metri. Infatti al momento della conquista del bronzo Lippincott aveva esattamente 18 anni e 234 giorni. Ma non è il più giovane medagliato della velocità. In questa speciale graduatoria è preceduto dal connazionale Dwayne Evans che conquistò il bronzo dei 200 metri a Montreal nel 1976 all’età di 17 anni e 287 giorni.
Gustavo Pallicca