L’ex calciatore Alessio Cerci si è ritrovato coinvolto direttamente in una rapina, ma è riuscito a sventarla da solo: ecco cosa è successo
Svincolato e fuori dal giro del calcio che conta da parecchio, ma in molti si ricordano di lui. Alessio Cerci sembrava destinato ad una grande carriera e c’è chi, in passato, lo ha paragonato ad un certo Arjen Robben, l’ex campione olandese che per tantissimi anni ha incantato tutto il mondo con la maglia del Bayern Monaco.
Cerci a questi livelli non ci si è mai neanche avvicinato, ma non gli è mancata l’opportunità di mettere in mostra le proprie qualità a livelli abbastanza elevati (vedi il passaggio all’Atletico Madrid). L’avventura più prolifica, sotto tutti i punti di vista, su senz’altro quella al Torino all’epoca guidato da mister Gian Piero Ventura. L’ex attaccante granata, nato a Velletri il 23 luglio del 1987 (35 anni), è la prova vivente che il talento non può bastare. Le doti regalateci da madre natura fanno la differenza nei momenti più delicati e non solo, ma per lasciare il segno bisogna lavorare sodo ed essere molto forti mentalmente.
Saper resistere alle pressioni che giungono dall’esterno è fondamentale, se si vuole costruire una carriera di grande spessore internazionale nel mondo nel calcio. Lui era un’ala dai grandi mezzi fisici e tecnici, capace di dominare il campionato di Serie A a tratti. Ma non è mai riuscito a trovare la consacrazione definitiva. Fu convocato in Nazionale per il Mondiale del 2014, l’ultimo disputato dall’Italia prima del doppio fallimento storico. L’esperienza, però, fu disastrosa e da lì iniziò a tutti gli effetti il declino di Cerci.
“Forse sono stato un po’ pigro a pensare che bastasse il mio talento per giocare in Champions League“, ammise tempo fa in un’intervista rilasciata a ‘Sport Mediaset’. Ad ogni modo, non ha certamente perso la velocità di pensiero messa in mostra più volte all’interno del rettangolo di gioco.
A testimoniarlo uno spiacevole episodio di cronaca di cui, purtroppo, l’ex calciatore è stato protagonista nelle scorse ore. Entrando più nello specifico, Cerci è stato vittima di un tentativo di rapina, ma è riuscito a cavarsela facendo fuggire i ladri. Alcuni malviventi, in particolare, hanno provato a bloccarlo puntandogli contro un’arma, al fine di appropriarsi del suo costoso orologio che stava indossando in quel momento.
Ma, come riferito da ‘Il Corriere della Sera’, il 35enne non ha perso la lucidità e ha notato che davanti a sé c’era una pistola giocattolo (aveva il tappo rosso). Una volta intuito che l’arma dei rapinatori era finta, l’ex esterno offensivo – che si trovava in macchina – non ha esitato a schiacciare sull’acceleratore e scappare, rivolgendo pure qualche insulto. Con lui, tra l’altro, c’erano anche la moglie ed il figlio. In seguito, Cerci ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, le quali stanno provvedendo a rintracciare i malviventi. Una prova di coraggio davvero sensazionale, fortunatamente a lieto fine.
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