C’è una svolta su quanto accaduto a Frank Chamizo, il lottatore azzurro italo-cubano, al torneo di qualificazione olimpica a Baku, in Azerbaijan. Una vicenda che in questi giorni sta continuando a sconvolgere l’intero mondo della lotta. Vista la gravità della situazione, è scesa in campo anche la Federazione internazionale, l’United World Wrestling, che potrebbe presto dare giustizia a Chamizo. Come farà? Il match nel quale all’azzurro è stato negato il pass per Parigi 2024 sarà riesaminato. Anche per quello che ha poi raccontato lo stesso Chamizo nell’intervista rilasciata a Repubblica: “La mattina del peso mi hanno offerto 300mila dollari per perdere”. Comes si può ben comprendere, la situazione è molto, ma molto, delicata.
Per iniziare a raccontare questa storia bisogna riavvolgere il nastro al 7 aprile. Quel giorno il nostro atleta è stato sconfitto in semifinale dal padrone di casa azero, Turan Bayramov. Un ko arrivato alquanto controversa che ha negato a Chamizo il pass di qualificazione per i Giochi Olimpici di Parigi 2024 nella categoria 74 chili stile libero. Ma cosa è successo esattamente in quell’incontro? Sono stati tantissimi i dubbi, fin dai primissimi instanti, per la decisione arbitrale relativa ad un attacco vincente dell’atleta azzurro. Una decisione che aveva fatto infuriare il lottatore già a Baku e aveva indignato gli appassionati di lotta.
Allora Chamizo prima ha sfogato la sua rabbia sui social, accusando l’organizzazione del torneo di Baku di essere corrotta e di aver deciso di farlo perdere, poi ha lanciato pesantissime accuse, senza fare alcun nome: “Sapevo che avrei dovuto dare il doppio, il triplo in Azerbaigian, perché lottavo a casa loro e avevano comprato tutto. Sono venuti da me offrendomi dei soldi, 300mila dollari, per perdere. Non voglio dire chi, ma è successo la mattina del peso. Ma io li ho mandati a f… perché non rappresento solo me stesso, ma anche l’Italia, la mia Federazione, la Fijlkam, e l’Esercito”. Dichiarazioni che hanno scatenato un vero e proprio putiferio.
In questo percorso tortuoso per avere giustizia, va detto, che Chamizo non è rimasto solo. Infatti, è stato appoggiato da uno dei suoi avversari più importanti, Razambek Zhamalov, russo che da questa stagione lotta per l’Uzbekistan: “L’arbitro ha fatto lo stesso con me, stanno rovinando lo sport”, aveva scritto su Instagram. Così come non è mancato il sostegno del presidente del Coni, Giovanni Malagò e alla Uww è stato inviato un reclamo: “Tutte le azioni degli incontri, le decisioni arbitrali e le sfide saranno esaminate attentamente e in modo indipendente per determinare tutte le responsabilità e adottare le sanzioni necessarie e appropriate. Anche tutte le altre dichiarazioni fatte riguardo questo incontro e l’integrità di tutte le persone coinvolte saranno soggette a un’indagine da parte dell’Uww”, il comunicato della Federazione internazionale.
Quindi, indagine avviata per capire meglio cosa sia successo durante l’incontro (poi si cercherà di capire l’episodio di corruzione denunciato da Chamizo). Adesso è stato nominato un collegio di tre membri per esaminare i risultati delle indagini in corso. In termini sportivi, non esistono precedenti e bisogna muovere sul campo delle ipotesi. Che sono due. In primis, può essere confermato l’esito del match di Baku e, in questo caso, Chamizo avrà un’ultima occasione per qualificarsi a Parigi 2024 (dal 9 al 12 maggio a Istanbul). La seconda opzione, invece, potrebbe essere quella di un ribaltamento di risultato. Quindi, in quel caso, potrebbe essere riconosciuto l’errore arbitrale e negato il pass all’azero per consegnarlo a Frank. In attesa che tutto si compia, Frank sta continuando ad allenarsi per il torneo in Turchia per conquistare il pass olimpico.
Il suo grande sogno è l’oro olimpico. Nel 2016 a Rio de Janeiro, in Brasile, conquistò la medaglia di bronzo. Cinque anni dopo, a Tokyo nel 2021, non andò benissimo, classificandosi al quinto posto, lontano dal podio. Ma nella sua carriera Chamizo ha vinto anche due oro Mondiali (e un argento), quattro ori Europei (e anche tre argenti e tre bronzi). Adesso ha un solo obiettivo in testa: cercherà di salire sul gradino più alto del podio a Parigi, la prossima estate. Prima, appunto, c’è da conquistare il pass. Che può arrivare per decisione della Federazione internazionale o attraverso il torneo di maggio in Turchia.
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