Il tennis italiano riscopre una vecchia conoscenza: Andrea Vavassori, un buon giocatore di doppio che sta studiando da grande anche in singolo. . Il tennista italiano classe 1995, sta vivendo una favola a Madrid: vittoria su Andy Murrayi è imposto contro l’ex numero 1 del Mondo superandolo in 2 set (6-2, 7-6) e portando a casa una importante e prestigiosa vittoria.
Sprazzi di talento
Vavassori, alla prima partecipazione assoluta a un master 1000, si è tolto una grande soddisfazione. Vero è che Murray non era esattamente al massimo della forma ma resta comunque la bontà di una prestazione che lascia intravedere quegli sprazzi di talento mai totalmente espressi, finora, con continuità in campo. Difficile non parlare di sorpresa, per un 28enne che in carriera non è mai riuscito a scalare la top 100 e si è sempre contraddistinto più come giocatore di doppio. Tuttavia, le vittorie a Marrakech e a Santiago del Cile gli hanno permesso di scalare la classifica e testarsi anche come singolo.
Umiltà e un papà come allenatore
Ma chi è Vavassori? Andrea è un tennista di grande umiltà. Si allena con suo padre, presenza quasi onnipresente al suo fianco, dentro e fuori dal campo, sdoppiandosi nel ruolo di consigliere e allenatore. Spinto dal genitore che ha sempre creduto in lui, ha alle spalle un lunghissimo apprendistato ma anche da un percorso di crescita che sta continuando in questa stagione. La sensazione è che il meglio possa arrivare dopo tanti sacrifici, anche perché i progressi dal punto di vista tecnico sono confortati anche dai risultati. Andrea comincia a difendersi e a mostrare i muscoli anche nei tornei che contano, dopo anni spesi nei challenger.
Una lunga gavetta
Andrea esordisce ad Aosta nel 2011 e nel 2013 entra per la prima volta in tabellone al Torneo Turkey f50 vincendo il primo turno del doppio. Nel luglio del 2015, raggiunge la sua prima finale da professionista in coppia con Alessandro Luisi, ma non riesce a portarsi a casa l’Italy F18 di Modena. Ci riprova a Piombino, nell’Italy F24, ma ancora una volta il sogno si ferma a un passo dal trofeo. Appuntamento rimandato al febbraio del 2016, quando vince il torneo Futures Great Britain F2 di Sunderland. Nel luglio 2017 raggiunge la sua prima finale in un Challenger a Recanati. Il 26 novembre dello stesso anno, vince il primo trofeo ad Andria e si porta a casa 5 delle 9 finali Futures disputate in doppio. Dal 2018, si dedica quasi esclusivamente ai tornei Challenger e ad aprile festeggia al torneo di Francavilla al Mare. Successo che gli vale una wild card per gli Internazionali d’Italia. Nel 2020 raggiunge il suo miglior ranking in singolare al 278º posto. Dopo la pandemia, quarti di finale agli Internazionali d’Italia in coppia con Sonego, suo miglior risultato nel circuito maggiore. Nell’aprile del 2021 vince il suo primo titolo ATP, il Sardegna Open, in coppia con Lorenzo Sonego. Il 2022 è caratterizzato da più di qualche problema fisico che non gli impediscono comunque di vincere a Verona. E a Madrid? La prossima sfida è contro Medvedev, sulla carta impossibile ma si gioca sul campo da tennis e Andrea sta studiando da grande. Si accettano miracoli…