Sono tanti i talenti in giro per il mondo, che possono farsi strada nel mondo della racchetta. E anche in questo elenco c’è po’ di azzurro
Piccolo Jannik crescono nel mondo del tennis. O, comunque, quella è la speranza. Nella fase a gironi della Coppa Davis l’Italia ha scoperto il brasiliano Joao Fonseca, nato a Rio de Janeiro il 21 agosto 2006, sconfitto nel primo match di singolare da Matteo Berrettini (6-1 7-6). Ma sono tanti i talenti in giro per il mondo, che possono farsi strada nel mondo della racchetta. E anche in questo elenco c’è po’ di azzurro, che lascia ben sperare al di là di avere già il numero uno al mondo e di essere alle Finals di Malaga come testa di serie dopo i tre successi (tutti per 2-1) contro Brasile, Belgio e Olanda.
Lo abbiamo appena nominato perché è lui il giovane più interessante nel panorama tennistico mondiale. In Brasile, paese nel quale è nato, già lo chiamano il piccolo Sinner. “Mi piace giocare aggressivo, come Jannik. Il mio rovescio è più consistente del mio dritto, anche se quest’ultimo colpo è la mia arma principale. Ho un buon servizio e gambe molto magre. Per questo in Brasile mi chiamano così”, ha più volte detto. Ma cosa ha già fatto nel tennis il piccolo grande Fonseca? È stato numero 1 a livello Junior, ha vinto gli Us Open di categoria nel 2023, fatto da sparring partner alle Atp Finals l’anno scorso e ricevuto l’investitura da parte di Roger Federer, che lo ha inserito nella scuderia del marchio On. Insomma, il futuro è tutto suo.
Nell’elenco non ci può non essere una promessa statunitense. Uno è il 20enne Alex Michelsen, sconfitto da Jannik Sinner al secondo turno degli Us Open. Ma qui, invece, si sta parlando del mancino Learner Tien, nato in California il 2 dicembre 2005 (i suoi genitori sono originari del Vietnam) e protagonista in estate nel 250 di Winston-Salem: si era presentato senza vittorie Atp e, da qualificato, ha infilato tre successi fino a raggiungere i quarti di finale, dove ha perso con Pablo Carreno Busta. Una curiosità: ha partecipato al suo primo torneo quando aveva cinque anni. È praticamente nato con la racchetta.
C’è anche la Francia, che punta a tornare in alto nel tennis, grazie a Gabriel Debru, nato il 21 dicembre 2005 a Grenoble. In questa stagione il giovane transalpino ha vinto i primi due titoli, a Troyes e (poche settimane fa) a Como. Attualmente è numero 276 del mondo e deve ancora fare il suo esordio nel circuito maggiore, ma è tenuto d’occhio ormai da anni. Nel 2021 si allenava con Daniil Medvedev. Inoltre, Debru ha già un titolo Slam a livello Junior in bacheca: il Roland Garros nel 2022.
In Spagna il tennis è vita. Basti pensare a Rafael Nadal e Carlos Alcaraz. Il futuro, ed è quello che sperano gli iberici, è tutto per Martin Landaluce, nato l’8 gennaio 2006 a Madrid e numero 245 del ranking Atp. Quest’anno è arrivato il primo successo nel circuito maggiore, al primo turno del Masters-1000 di Miami contro il connazionale Jaume Munar prima della sconfitta rimediata con Ben Shelton. Mentre nei Challenger è fermo a due semifinali perse, entrambe quest’estate, a Bonn e Istanbul. Ha vinto gli Us Open Junior nel 2022, si è formato alla Rafa Nadal Academy ed è stato compagno di allenamento di Carlos Alcaraz. Insomma, sembra essere un predestinato.
Joel Schwaerzler è nato in Sudafrica il 18 gennaio 2006, per poi trasferendosi a Vorarlberg in Austria. È mancino e poche settimane fa ha fatto il suo esordio nel tour, a Kitzbuhel, perdendo contro il brasiliano Thiago Seyboth Wild. È numero 378 del mondo ed è già un volto Red Bull. In Austria puntano molto su di lui.
Ed eccoci arrivare all’Italia. Il nome più forte è quello di Federico Cinà, figlio d’arte: papà Francesco è stato coach di Roberta Vinci. Federico è del 2007 ed è stato numero 4 del ranking Itf Junior, con la semifinale giocata agli Us Open di categoria l’anno scorso. In primavera è entrato tra i primi mille giocatori del mondo e quest’anno ha giocato cinque partite a livello Challenger. Nel paese di Jannik Sinner, sono in molti a puntare su questa giovane promessa.
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