Il Belgio torna culla delle due ruote e si coccola una generazione di ciclisti straordinaria. Nel femminile, la migliore del… Lotte è la Kopecky, che si conferma di un’altra categoria rispetto alle avversarie e si porta a casa il titolo mondiale in linea di ciclismo femminile. Ciliegina sulla torta di una stagione straordinaria e chi sa se irripetibile.
Il Belgio ha una nuova cannibale
Una “cannibale”, la belga, classe 1995, che ha riportato nel paese mitteleuropeo un titolo che mancava dal 1973. In carriera è tra le Élite dal 2014 e ha vinto un titolo mondiale su strada, sei titoli mondiali su pista (due nell’americana, nell’eliminazione e nella corsa a punti), due Giri delle Fiandre, una Strade Bianche, una tappa al Giro d’Italia e una al Tour de France. Nell’appuntamento della rassegna iridata in Scozia, la Kopecky ha attaccato dall’inizio alla fine picconando la concorrenza. Prima ha spaccato il gruppo, poi l’intera nazionale olandese. Vittoria meritatissima per una ragazza in continua crescita. La parabola è iniziata nel 2021 quando è arrivato il primo salto di qualità con 8 vittorie. Il 2022, anno della sua definitiva consacrazione. Il 2023, culminato con il mondiale ha la retrospettiva di promessa mantenuta. E l’impressione è che non si fermerà qui.
Kopecky, una ciclista completa
Chi è Lotte Kopecky? Una ciclista completa, straordinaria e che lascia la sensazione di avere ancora tanto potenziale. Il suo è un talento “all round”. Al “motore” abbina anche una rara sensibilità tattica. Velocissima sul passo, difficile da contrastare sia in durata che in intensità, abbina alla naturale esplosività la dote di saper leggere come pochi le gare e azzeccare i tempi, rendendosi praticamente immarcabile in una fuga ristretta. Abbina alle qualità che le ha regalato Madre Natura una straordinaria determinazione che cresce in modo inversamente proporzionale alla distanza che la separa dal traguardo. Negli ultimi chilometri, Lotte sa essere feroce, quasi spietata con la concorrenza.
Obiettivo medaglia a Parigi 2024
La maturità atletica e psicofisica della Kopecky le apre anche porte a cinque cerchi. Nelle Olimpiadi di Tokyo, complice un percorso più duro rispetto a quello di Glasgow e comunque non perfettamente aderente alle sue caratteristiche, ha chiuso ai piedi del podio, centrando un quarto posto dal sapore agrodolce. Il prossimo appuntamento è dunque a Parigi, dove il confronto con le olandesi sarà più aspro rispetto e, con ogni probabilità, più complicato ma escluderla dalla possibilità di andare a medaglia, a maggior ragione dopo l’impresa in terra scozzese, appare un esercizio assai arduo.