La nazionale italiana di atletica leggera può sognare in grande. Gli azzurri si presenteranno alla III edizione dei Giochi Europei, a Cracovia, con la ragionevole certezza di poter competere per il medagliere e per portarsi a casa la Coppa dell’Atletica Leggera. Traguardo impensabile sino a qualche anno fa ma che, numeri alla mano, lasciano spazio a un certo ottimismo.
Sono 46 gli atleti selezionati (23 uomini e 23 donne). Giamarco Tamberi, oro olimpico di Tokyo è alla guida di una nazionale che ha come punta di diamante il campione europeo indoor dei 60 metri Samuele Ceccarelli che correrà i 100 (ed è anche nel gruppo della staffetta 4×100) l’oro europeo indoor del peso Zane Weir, i campioni olimpici della staffetta Filippo Tortu, Fausto Desalu e Lorenzo Patta, l’oro europeo dei 10.000 Yeman Crippa, il bronzo continentale dei 3000 siepi. Alessandro Sibilio e il primatista italiano U20 del lungo Mattia Furlani. Tra le donne, l’argento europeo indoor del lungo Larissa Iapichino, il bronzo europeo di Monaco di Baviera Sara Fantini (martello), le staffettiste bronzo europeo della 4×100 Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese e le frazioniste della 4×400 argento europeo indoor Alice Mangione, Eleonora Marchiando e Anna Polinari.
La comitiva azzurra scenderà in campo e in pista dal 23 al 25 giugno per avere la meglio su avversari assai quotati. Spicca anche la Polonia, padrona di casa, chiamata a difendere il titolo: in questa ottica, occhi puntati su alcune individualità capaci di centrare il podio senza grandi problemi. Ewa Swoboda nei 100 metri, Pia Skrzyszowska nei 100 ostacoli, Natalia Kaczmarek nei 400, Piotr Lisek nel salto con l’asta, Michal Haratyk nel getto del peso, Wojciech Nowicki nel martello e l’eptathleta Adrianna Sulek nel salto in alto. Il vero avversario resta comunque la Gran Bretagna che, sulla carta, ma si corre in pista e si salta e si lancia in campo, appare più alla portata di Tokyo 2020, ma resta comunque una nazionale di assoluto rispetto. Occhio a Imani Lara-Lansiquot, Richard Kilty, Alex Haydock-Wilson e Lawrence Okoye.
E poi ci sono le immancabili outsider. La Spagna è in grado di poter puntare in alto, molto in alto, sul medagliere. In pedana Ana Peleteiro, bronzo olimpico nel salto triplo, mentre in pista Mohamed Katir (bronzo mondiale sui 1500 metri) e Adrian Ben (oro agli Europei Indoor). La Germania, ragionevolmente, può andare a caccia del podio dopo aver chiuso al quarto posto l’ultima edizione. I tedeschi hanno i loro atleti di punta nel lancio del giavellotto (Julian Weber) e nel salto in alto, con Tobias Potyte. Un po’ indietro nei pronostici Francia e Olanda, anche se al di là delle Alpi non si placano le polemiche per alcune scelte destinate a far discutere. La nazionale ha rinunciato a tantissimi big e, di conseguenza, ad essere competitiva.
La comitiva azzurra scenderà in campo e in pista dal 23 al 25 giugno per avere la meglio su avversari assai quotati. Non hanno molto da scegliere né tante speranze Belgio, Finlandia, Norvegia e Grecia che al massimo possono contare su qualche individualità ma non tali da andare al netto di qualche possibile medaglia, a caccia di coppe o del medagliere. Destino in comune con Repubblica Ceca, Portogallo, Svezia e Turchia, che non hanno né la forza né la qualità individuale necessaria per ambire a qualcosa di veramente importante.
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