STORIE (L’Avana).E’ una delle tante storie di amore-odio tra il regime cubano e i suoi migliori atleti che tanto male ha fatto in molte discipline a talenti che avrebbero potuto o che hanno assaggiato per breve tempo i vertici mondiali e poi tra storie di veti, fughe, divieti si sono spenti con il passare del tempo. L’esempio più lampante viene dalla Pallavolo dove l’isola caraibica avrebbe tutte le potenzialità di essere tra le top four e, invece, privandosi masochisticamente dei migliori giocatori latita nelle zone centrali delle classifiche.
In questo caso il ciclone travolge l’ostacolista Dayron Robles, oro alle Olimpiadi di Pechino e ai mondiali indoor di Doha 2010. L’occhialuto ventiseienne a gennaio è entrato in rotta di collisione con la sua Federazione, guidata dal leggendario Alberto Juantorena. L’allenatore dell’ostacolista, Santiago Antunez aveva spiegato che l’atleta aveva preso la decisione di lasciare perché fortemente irritato per la mancanza di attenzione nei suoi confronti da parte delle autorità sportive cubane che non gli sarebbero stata abbastanza vicine. “Robles non vuole continuare a gareggiare”, aveva preso atto il dirigente della federazione cubana Jorge Luis Sanchez al giornale Juventud Rebelde. “Hanno tentato di convincerlo, ma continua ad essere di questa idea e non fa più non fa parte della nostra squadra”.
Fatto è che Robles si è visto in gara da questa parte dell’Atlantico, un paio di settimane fa al Memorial Primo Nebiolo di Torino, senza indossare la maglietta cubana. Qualche giorno dopo la IAAF gli ha vietato di partecipare al Grand Prix di Goteborg poichè la Federazione cubana aveva sporto “denuncia” spiegando che Robles non era autorizzato a gareggiare per scelte di carattere disciplinare e di etica sportiva. Detto che le regole IAAF prevedono che possano partecipare a competizioni internazionali solo gli atleti affiliati ad un club o rappresentanti della Federazione nazionale, non è rimasto al massimo organismo dell’Atletica mondiale che inviare una comunicazione a tutti gli organizzatori: Robles non può partecipare.
Pare ora che l’ostacolista cubano stia chiudendo un contratto con l’AS Monaco per poter gareggiare nei meeting, ma Juantorena è irremovibile: “Se così accadesse non potrebbe in alcun modo partecipare a nessun campionato mondiale, continentale o nazionale fino a quando saranno trascorsi due anni e avrà, se lo desidera, ottenuto la cittadinanza di un’altra nazione”. Da un lato a Cuba si è fermi sul principio per lottare contro il “furto di atleti da parte delle grandi potenze”, dall’altro Robles è fermo sulle sue posizioni: a rimetterci sono l’atletica cubana e mondiale.