Omosessualità, un argomento ancora delicato in un mondo che fatica ancora ad accettare la parità di genere. Tanti sportivi, prima del coming out, ci hanno riflettuto. E più di qualcuno ha esitato, aspettando che fossero gli altri a compiere il faticoso primo passo. Jankto, in questo senso, ha aperto una ulteriore breccia, invitando a non avere paura. Il suo è un segno di disgelo in un ambiente restio ad accettare l’idea di omosessualità.
Jankto non è l’unico. In tanti l’hanno preceduto, combattendo i pregiudizi e lottando per i diritti di tutti.
Justin Fashanu, uno dei primi calciatori a parlare apertamente della propria omosessualità convinto di aver aperto una breccia. Invece, genera terra bruciata intorno a sé. Di colore e gay, quasi quaranta anni fa, è un binomio difficilissimo da accettare anche per chi gli sta vicino. La sua comunità lo scarica, il calcio lo mette ai margini. Muore suicida. Un talento spezzato dall’intolleranza.
Uno dei primi calciatori a dichiarare apertamente la propria omosessualità è stato Thomas Hitzlsperger, che ha trovato la forza e il coraggio di dichiararsi nel 2014. Un passato in Italia come giocatore della Lazio, ha aspettato di lasciare il calcio giocato prima di raccontare al mondo la sua storia. Ora invita a non nascondersi.
Carolina Morace, una delle calciatrici più forti della storia del calcio femminile azzurro con un passato da commissario tecnico della Italrosa, ha dichiarato la propria omosessualità. Una scelta compiuta per aiutare tutte le donne, per chi gioca a calcio ma anche per le amiche che non hanno ancora trovato la forza e il coraggio di raccontarsi.
Nel calcio femminile made in USA c’è chi si è dichiarata. E non una qualsiasi, ma Megan Rapinoe, una delle campionesse riconosciute e riconoscibili a livello mondiale. Due titoli mondiali con la maglia della nazionale statunitense e Pallone d’oro nel 2019, ha sbandierato con orgoglio la propria omosessualità ergendosi a paladina dei diritti civili.
Martina Navratilova, una dei miti dello sport. Tennista fra le prime ad avere il coraggio del coming out in piena attività. Era il 1981, non esattamente un’epoca in cui era facile dichiararsi omosessuale. La campionessa non ebbe alcun timore a rivelarsi e la sua carriera evidentemente non he ha risentito: 59 titoli in tornei del Grande Slam.
Medaglia d’oro a Pechino 2015 nella specialità di salto con l’asta, Shawn Barber, si è dichiarato omosessuale attraverso il proprio profilo Facebook. Pensieri e parole che hanno tracciato un solco sulla via arcobaleno: “Sono gay e orgoglioso di esserlo. Voglio ringraziare i miei genitori, che sono un grande sostegno. Grazie a loro e alle persone che mi continuano ad appoggiare, continuerò a crescere come persona. Sarete sempre miei amici vi voglio bene”
Nel 2013, in seguito a una intervista a Sports Illustrated, Jason Collin, ha apertamente dichiarato di essere omossessuale. A quell’epoca il cestista era nel roster del Washington Wizard, franchigia NBA. Non ha aspettato il ritiro prima di trovare il coraggio di dichiararsi. Lascerà il parquet solo diciotto mesi dopo il suo coming out.
Dave Pallone, ex giocatore di baseball degli anni novanta, ha pubblicato una biografia dal titolo che non ha bisogno di particolari commenti. “Dietro la maschera: la mia doppia vita nel baseball”, un’amara confessione su quanto fosse difficile dichiararsi gay in uno sport che ha fatto del “machismo” il marchio di fabbrica.
Nella NFL il primo coming out risale al 2013, quando Michael Sam, decide di parlare apertamente della propria omosessualità. Tre mesi dopo essere stato selezionato dai Saint Louis Rams passa ai Dallas Cowboys e poi decide di chiudere la carriera. Una scelta dettata dalla necessità di preservare la propria salute mentale, messa a rischio da una vera e propria persecuzione mediatica.
Tom Daley è uno dei più apprezzati e conosciuti tuffatori. Tre volte campione del mondo, si è dichiarato apertamente omosessuale nel 2013 e ha deciso di comunicarlo attraverso il suo canale Youtube. Un messaggio fortissimo, nel pieno fulgore della carriera. Quattro anni dopo si è sposato e oggi è felicemente padre.
Ian Thorpe, considerato fra i migliori nuotatori di tutte le epoche, il suo coming out risale al 2014 quando, in occasione di un’intervista rilasciata a Channel 10 TV e ripresa dal Daily Telegraph ha rivelato di essere gay. Una liberazione per chi, in passato, aveva confessato i propri problemi legati alla depressione e all’abuso di alcool derivati appunto dalla difficoltà di trovare il coraggio di mostrarsi.
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