Novak Djokovic è ancora una volta protagonista per vicende al di fuori del circuito tennistico. Esplode la grande polemica.
E’ uno dei tennisti più forte della storia, ma è anche uno dei meno amati. Il campione serbo Novak Djokovic è sempre protagonista, sia nel bene che nel male. Questa volta l’atleta balcanico l’ha fatto davvero grossa.
In queste ore il tennista, attuale numero tre al mondo, è impegnato al Roland Garros, torneo dove è uno dei principali favoriti. Negli ultimi anni il campione ha vinto diversi importanti tornei, eppure se ne è discusso quasi sempre solo per gli atteggiamenti ed alcuni gesti fuori dal campo. Dalla squalifica degli Us Open 2021 per aver lanciato una pallina contro un giudice di linea (va detto che fu involontario) fino alla diatriba relativa al vaccino per il Covid.
Nole è stato uno dei tennisti a non esercitare il vaccino per il Covid e per questo motivo non ha potuto partecipare a diversi tornei, anche a due tornei del Grande Slam come Australian e Us Open. Ora una nuova vicenda mette Nole al centro delle polemiche e in tutto il mondo stanno rilasciando dichiarazioni abbastanza dure nei suoi confronti. E’ accaduto tutto nel primo turno del Roland Garros 2023.
Novak Djokovic e la scritta sul Kosovo che fa discutere
Dopo aver battuto l’americano Kovacevic al primo turno Nole, come di consueto, ha scritto un messaggio sulle telecamere. Stavolta l’ex numero uno al mondo ha scritto il messaggio: “Il Kosovo è il cuore della Serbia, fermate le violenze”. Un messaggio che ha fatto scalpore e che sta facendo molto discutere. Il Kosovo è una nazione indipendente dalla Serbia e le parole di Nole hanno fatto molto clamore: la federazione kosovara ha inoltre scritto agli organizzatori del Roland Garros, chiedendo una pena esemplare per il 23 volte vincitore del Roland Garros.
Il regolamento però parla chiaro, non c’è una pena per chi parla di questioni politiche e Djokovic stavolta non riceverà nessuna sanzione. Il tennista di Belgrado ha poi spiegato nella conferenza successiva che lui vuole semplicemente la fine della guerra e che non voleva offendere assolutamente nessuno. Una situazione che farà discutere e non poco anche nelle prossime settimane. E pensare che l’Atp è molto attenta a queste questioni, basti pensare alle ormai costante polemiche tra gli atleti russi e bielorussi e quelli ucraini con la federazione che cerca di evitare ogni caso.
Djokovic, suo malgrado, si ritrova ancora al centro delle polemiche e la questione appare tutt’altro che chiusa. Alla prossima polemica con Nole.