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EA7-Cantù-Enel ok. Bologna, c’è Valli in panchina

Un azione del match Varese-Milano sul sito legabasket.it

CAMPIONATI (Milano). Basket, terra di belle storie, almeno in salsa italica. La seconda giornata del girone di ritorno è già negli scaffali delle statistiche ma restano negli occhi le partite della sera (domenica e ieri), partite che raccontano storie immaginifiche e poco scontate. Il clou della tornata di campionato, infatti, si è chiuso dentro gli 80 minuti di Brindisi-Roma, finita 72-62 e  Varese-Milano terminata con la vittoria dell’Olimpia 76-71.

BRINDISI-ROMA 72-62. Il dato che impressiona? E’ sotto canestro. Già, perché al PalaPentassuglia non si passa facilmente, ma se prendi 29 rimbalzi e ne lasci 12 ai padroni di casa, non ti puoi lamentare che la parola sconfitta venga sancita dal tabellone. La Enel continua a mostrarsi come una squadra solida ed è sotto la sua quadratura che perisce (sportivamente, si intende) l’avversario romano. Le ragioni della sconfitta per la banda di Dalmonte sono da ricondursi alla difesa brinsidina che riduce a poltiglia la qualità media dei tiri di Acea. Ne parlano chiaramente le percentuali di tiro che Roma manda in archivio al termine della partita: 50% da due punti, 17 % da tre.

VARESE-MILANO 71-76. Varese con Banks tenta di fermare una squadra che ormai si può battere solo con i canestri da 25 metri (a Istanbul ne sanno qualcosa). Ormai Banchi ha oliato una macchina che non è bellissima da vedere, ma è molto, molto efficace. Sull’asse Hackett-Langford si sviluppano dei giochi che permettono a Milano di fare tiri giusti al momento giusto, ma anche di disporre sempre bene gli schemi difensivi. Milano vince perché tira da tre con il 35% contro il 18 dei padroni di casa, ma anche perchè è molto reattiva a rimbalzo.

BOLOGNA-CREMONA 85-90. Fra le altre partite del week end risalta il 90-85 con il quale Cremona sbanca il campo della Granarolo Bologna portando all’esonero di coach Bechi e all’ingresso nel team, come capo allenatore, dell’ex numero due di Piero Bucchi e coach di Avellino Giorgio Valli: “Beh, non potevo dire di no a questa chiamata perché chi arriva in casa Virtus, di solito, ci lascia il cuore – ha detto ai cronisti alla presentazione avvenuta poche ore fa – Credo che la Virtus sia molto più di Walsh e molto più di un club. Adesso è importante ritrovare grinta e identità, far maturare questi giovani che sono di belle speranze ma che vogliamo diventino anche di belle certezze. Credo che stravolgere sia sbagliato, conoscere e pian piano portare a tua immagine e somiglianza una squadra è la strada giusta. Concentriamoci sulla difesa, che è più facile da approcciare rispetto all’attacco, per cui ci vuole più tempo. Ci siamo sentiti anche con Messina, che presta sempre grande attenzione a tutto quello che succede in Virtus. Mi sono arrivati vari messaggi di buon auspicio: Brunamonti, Nesterovic, Rigaudeau e tanti altri. Li ringrazio”.

CANTU’-SASSARI 99-95. Anche questo è un incontro che racconta qualche storia di vertice e di passione, con Cantù che doma la banda dei Sacchetti Boys soffrendo le proverbiali sette camicie di Ercole. La differenza è tutta in una sfida nella sfida: 3 contro 6. Già, infatti Cantù vince perchè manda sei giocatori del suo roster in doppia cifra (Uter 15, Leunen 11, Jenkins 11, Ragland 24, Aradori 15, Gentile 11), mentre Sassari ne porta soltanto tre (Caleb Green 22, Gordon Drew 26, Diener 19). Ecco come mai il manipolo di guastatori di Sacripanti sta facendo questo campionato da favola.

Gli altri risultati di giornata: Siena-Reggio Emilia 65-55, Avellino-Pistoia 75-70, Caserta-Pesaro 100-88.

 

Francesco Facchini

Di professione #sharindaddy, racconto storie da 30 anni. Ho un futuro dietro le spalle fatto di un Mondiale e due Olimpiadi, ma anche di esperienze giornalistiche in ogni tipo di medium (oh, è latino, mi raccomando). Amo il calcio, quello vero, ma da quando ho visto la fiamma olimpica non mi sono più riavuto.

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