Campi da tennis sempre più rari e costosi nonostante l’esplosione del numero dei tesserati: cosa sta succedendo?

L’effetto Sinner ha portato il tennis italiano a una nuova ribalta, evidenziando un fenomeno significativo: l’incremento dei tesserati alla Federazione Italiana Tennis (Fit). Nel 2024, il numero di iscritti ha superato la soglia di un milione, ma questa crescita ha messo in luce un problema cruciale: la scarsa disponibilità di campi da gioco e la stagnazione dei circoli. Si è così creato un paradosso tra una crescente domanda e un’offerta inadeguata.
La stagnazione delle strutture tennistiche
Negli ultimi due decenni, il numero di strutture tennistiche in Italia è rimasto sostanzialmente invariato, con poco più di 10.000 campi disponibili. Questa situazione ha reso la vita dei tennisti, sia professionisti che amatori, sempre più difficile, specialmente nelle grandi città come Milano e Roma. Prenotare un campo è diventato un vero rompicapo. L’analisi storica mostra che i tesserati Fit sono passati da 185.000 nel 2005 a oltre 1 milione nel 2024, grazie anche all’iniziativa “Racchetta in classe”, che coinvolge le scuole pubbliche. Tuttavia, la mancanza di campi disponibili ha creato un conflitto tra domanda e offerta.
La crescita del padel
Il problema è accentuato dalla differenza di crescita rispetto al padel, uno sport che ha guadagnato popolarità in modo esponenziale. I campi da padel in Italia hanno raggiunto nel 2024 la cifra di 9.700, con un tasso di crescita a due cifre. Nonostante i praticanti di padel siano meno numerosi rispetto ai tennisti, l’industria del padel ha saputo rispondere rapidamente alla domanda del mercato, costruendo più campi e offrendo strutture moderne e accessibili.
In ogni caso, costruire un campo da padel è più conveniente, sia in termini di spazio che di ritorno economico. Infatti, su una superficie in grado di ospitare un solo campo da tennis, si possono realizzare due campi da padel, aumentando così le possibilità di gioco e i guadagni. Le tariffe per il padel, che oscillano tra i 40 e i 60 euro per un’ora e mezza, risultano più redditizie rispetto ai 20-35 euro richiesti per un’ora di tennis. Questa situazione ha spinto molti circoli a rivedere i propri investimenti e a spostare il focus verso il padel, lasciando in secondo piano il tennis tradizionale.
Il futuro del tennis in Italia
Un aspetto fondamentale da considerare è che circa 700.000 dei tesserati attuali fa parte del progetto scolastico, il che significa che una buona parte dei nuovi iscritti sono giovani che si avvicinano al tennis per la prima volta. Questo rappresenta un potenziale futuro per il tennis, ma la mancanza di strutture adeguate rischia di scoraggiare questi giovani talenti. La Federazione sta lavorando per migliorare la situazione, ma il cammino è ancora lungo.
Le dinamiche economiche tra tennis e padel giocano un ruolo cruciale in questo contesto. Mentre il padel è spesso gestito da società a scopo di lucro, i circoli di tennis sono generalmente associazioni senza scopo di lucro, limitando così la loro capacità di investire e rinnovarsi. I circoli storici di tennis, che vantano una tradizione consolidata, si trovano a dover competere con strutture più moderne e attraenti dedicate al padel, creando un ulteriore svantaggio per il tennis tradizionale.
Il fenomeno Sinner ha indubbiamente avvicinato molte persone a questo sport, ma i tennisti si trovano ora a fronteggiare un mercato saturo e prezzi in aumento, soprattutto durante i mesi invernali. Mentre i tennisti lottano per prenotare un campo, gli appassionati di padel beneficiano di un’offerta più ampia e di una maggiore stabilità nei prezzi. La situazione attuale richiede un’attenta riflessione da parte delle autorità sportive, affinché si possano trovare soluzioni adeguate per soddisfare la crescente domanda di tennis in Italia, senza trascurare le esigenze dei circoli storici e dei nuovi praticanti.