Nella parte superiore della torcia è presente una fessura che serve a dare stabilità alla fiamma per contrastare le intemperie. La torcia di Parigi 2024 è realizzata dall’azienda francese ArcelorMittal e, in un’ottica di sostenibilità, ne ha prodotte 2000 copie, a fronte delle circa 10mila realizzate per i Giochi Olimpici precedenti.
Contrariamente a quanto alcuni pensano, infatti, non è un’unica torcia a compiere l’intero percorso: ciò che deve arrivare al braciere non è tanto l’oggetto in sé ma la fiamma che viene accesa a Olimpia.
Per produrre la torcia l’acciaio (interamente riciclato da scarti di altre produzioni) viene laminato, poi tagliato, modellato (da un orafo in Normandia) e infine rivestito per renderlo più resistente e per dargli la colorazione desiderata. I 10 fogli d’acciaio modellati vengono poi montati assieme.
Purtroppo non sono disponibili dettagli tecnici specifici sulla torcia olimpica di Parigi 2024, ma il funzionamento di base delle torce olimpiche è simile. All’interno della torcia c’è un serbatoio nella parte inferiore che contiene una miscela di fluidi infiammabili pressurizzati, solitamente gas come propilene, butano o propano, mantenuti in stato liquido grazie all’alta pressione.
Questo fluido viene rilasciato gradualmente attraverso un sistema di valvole che termina in un ugello molto stretto, che consente l’espansione del gas in una forma gassosa, creando un flusso costante e graduale di combustibile per mantenere accesa la fiamma.
Il design della torcia include caratteristiche specifiche per proteggere la fiamma da vento e pioggia. Alcune torce olimpiche utilizzano un sistema a doppia fiamma, con due percorsi separati per il fluido combustibile: uno per la fiamma visibile, di colore giallo e alta circa 25 centimetri, e un altro per una fiamma blu, più bassa e nascosta, che aiuta a mantenere accesa la fiamma principale.
La fiamma olimpica viene tradizionalmente accesa durante una cerimonia rituale presso le rovine dell’antico tempio di Era a Olimpia, in Grecia. Quest’anno, la cerimonia si è svolta il 16 aprile, con attrici in costume che rappresentano le antiche sacerdotesse del tempio.
La fiamma viene accesa utilizzando uno specchio parabolico, come nell’antica Grecia, che concentra i raggi solari in un punto per generare abbastanza calore da accendere la fiamma. Se il sole manca il giorno della cerimonia, viene accesa una fiamma “di riserva” uno o due giorni prima per garantire la continuità del rito.
La fiamma, accompagnata da un ramo d’ulivo simbolo di pace, viene poi consegnata al primo tedoforo, che accende la torcia olimpica.
Questo dà inizio alla staffetta che, attraverso vari tedofori e torce, trasporta la fiamma fino alla città ospitante dei Giochi Olimpici. La staffetta culmina con l’accensione del braciere olimpico durante la cerimonia di apertura, segnando l’inizio ufficiale dei Giochi.
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