Figli d’arte crescono. La grande impresa di Larissa Iapichino, argento europeo e record italiano tolto alla mamma Fiona May, non è certo la prima impresa che si lega a una famiglia di sportivi. Larissa è da tempo un nome molto noto agli sportivi, ma non l’unico perché lo sport italiano, a tutti i livelli, ha espresso dinastie vincenti.
Tania, figlia di Giorgio
Tania Cagnotto, l’acqua è una questione di famiglia. Figlia di papà Giorgio che oltre al DNA gli ha trasmesso anche preziosi consigli da allenatore. Insieme hanno colto la tanto inseguita medaglia olimpica. Anche la mamma, tuttavia, ci ha messo del suo. Carmen Casteneir si era cimentata in piscina: ovviamente tuffi.
Federica, come mamma Ninna
Anche in alta montagna il DNA ha un certo peso. Per informazioni chiedere a Federica Brignone, figlia di Ninna Quario che però ha vinto molto meno della sua bambina d’oro. L’ex sciatrice azzurra ha “appena” quattro vittorie in gare di Coppa del Mondo. Non è poco, ma di fronte al curriculum di Federica… sì.
Cesare, Paolo e Daniel: la maldynasty
Una famiglia che ha scritto la storia del calcio italiano. Nessuno può vantare padre e figlio che sollevano da capitano, una Coppa dei Campioni al cielo. Paolo ha iniziato come figlio di Cesare, ma a fine carriera, quando i due si sono anche incrociati in nazionale, uno in campo e l’altro in panchina da CT, è stato Cesare ad essere papà di Paolo. A casa Maldini hanno esagerato. Anche Daniel gioca in serie A e ha segnato con il Milan allo Spezia e con lo Spezia… al Milan.
Andrea e Dino, cresciuti a palla a spicchi
Anche il basket regala storie di famiglia. La dinastia è quella dei Meneghin. Dino ha scritto la storia. Andrea altri importantissimi capitoli. In comune, oltre al cognome e alla parentela, due titoli europei con la canotta azzurra. Memorabile quel 14 ottobre 1990 quando Trieste – Varese diventa una partita iconica. Andrea, con la maglia della squadra lombarda, affronta papà Dino.
Vincenzo e Giuseppe, la favola del “due con”
Associazione di idee. Alla disciplina canottaggio corrisponde il nome Abbagnale. Non può essere diversamente. I fratelli hanno scritto la storia dello sport azzurro ma la dinastia è stata portata avanti da Vincenzo, figlio di Giuseppe e nipote di Carmine, classe 1993 che si è portato a casa tre titoli mondiali, che sommati a quelli di papà e zio fanno 10.
Antonio e Alberto, miti a quatto ruote
Non è una disciplina olimpica, ma anche l’automobilismo ha una rappresentanza importante nello sport italiano. La famiglia Ascari. Antonio è stato un pioniere dell’automobilismo a inizio degli anni ’20 del XX secolo. Il figlio Alberto invece partecipa e vince nel campionato di F1 portandosi a casa due mondiali con la Ferrari. Uniti da un tragico destino: muoiono entrambi in pista. Uno il 26 luglio del 1925, l’altro il 26 maggio del 1955.