Cala la preoccupazione nel mondo della MotoGP, dopo la confessione fatta a cuore aperto circa la nuova avventura professionale del pilota.
Nelle prime cinque gare di MotoGP realizzate in questo 2023, Joan Mir conta con 11 cadute e con 5 punti ottenuti. Non il miglior bilancio per il pilota della Honda, la quale ha deciso di scommettere sul 25enne di Palma de Maiorca dopo l’avventura in Suzuki. Era prevedibile, ai nastri di partenza, che non sarebbe stato semplice un passaggio alla RC213V e infatti lo stesso spagnolo, campione del mondo nel 2020, era stato cauto a tal riguardo.
Tuttavia, se un’iniziale fase di adattamento è da considerare fisiologica, non lo possono essere mesi senza compiere soddisfacenti progressi. Ciò potrebbe presto portare la Honda a ragionare sul futuro del suo pilota, onda evitare di andare incontro a una stagione che sia deludente e compromessa già in modo pressoché irrimediabile, se non fosse per il contraltare rappresentato dal solido Marc Marquez.
Dopo Dani Pedrosa nel 2018, Jorge Lorenzo nel 2019, Alex Marquez nel 2020 e Pol Espargaro nella stagione successiva, è toccato a Joan Mir l’arduo compito di essere il secondo alle spalle di Marquez. I suoi predecessori non hanno sempre avuto vita semplice e lo stesso destino potrebbe essere quello di Mir, il quale non si nasconde.
Joan Mir ha commentato nel corso di un’intervista ‘Motorsport’ questo inizio sotto tono, non nascondendo i suoi timori: “Ho paura perché voglio vincere. Per un pilota come me è molto difficile vedermi in classifica nella posizione nella quale mi trovo”. Forse però, col senno di poi, si sarebbe potuto parlare di “catastrofe” annunciata, non soltanto per il passaggio alla Honda ma anche per i risultati conseguiti durante l’ultima stagione in Suzuki. Gli infortuni hanno condizionato la brillantezza del giovane pilota e la sua escalation, siccome è stato obbligato a restare fermo per ben Quattro Gran Premi. Inoltre, l’addio della Casa di Hamamatsu alla MotoGP l’ha mentalmente condizionato, allontanandolo così da risultati da podio.
Nel caso della Honda, però, ci sono anche dei disturbi tecnici da registrare. Gli ingegneri dovranno sicuramente intervenire su alcuni dettagli della moto per rendere più efficaci le prestazioni. Il telaio Kalex in tal senso sembra essere una buona opportunità e infatti si è visto dai risultati di Marc Marquez e Le Mans. La velocità del dispositivo va incrementata, come lo stesso Mir afferma: “Come pilota puoi cambiare alcune cose, ma non tutte. Va trovato un compromesso con la squadra, ora stiamo guidando una moto diversa e non siamo riusciti a farla funzionare in questa gara”.
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