L’azzurro, nostro portabandiera in questa Olimpiade, sfida tutti gli ostacoli e vuole una medaglia. Dice che sarà in pedana a ogni costo
C’è qualche speranza per Gianmarco Tamberi, oro olimpico a Tokyo 2020 e nostro portabandiera a Parigi (ha perso pure la fede nuziale, scivolata nella Senna). Non è un segreto di come l’azzurro abbia messo nel mirino il secondo oro olimpico di fila. Nonostante il calcolo renale. come annunciato da lui stesso sui socia: “Incredibile. Non può essere vero. Ieri ho avvertito una fitta lancinante ad un fianco. Pronto soccorso, Tac, ecografia, analisi del sangue. Probabile calcolo renale”. Un intoppo grave sulla strada dell’Olimpiade del portabandiera dell’Italia, ancora una volta costretto a una disperata rincorsa contro il tempo. “A tre giorni dalla gara per cui ho sacrificato tutto quanto, sono sdraiato a letto, impotente, con 38,8 di febbre”. Ora, però, la grande paura sembra passata.
L’arrivo a Parigi
Gimbo Tamberi ieri, lunedì 5 agosto, è arrivato a Parigi: “Stavo meglio qualche giorno fa, speriamo di dovermi superare. Stamattina mi sono svegliato che avevo 38 di febbre e adesso con la cura farmacologica sembra che stia scendendo. Il rene non mi fa più male come due giorni fa che ho sentito una fitta lancinante, mi dà ancora un po’ di fastidio. Speriamo bene. Ringrazio tutti quanti per il sostegno e l’affetto sui social in questi giorni, è stato oltre le aspettative, quindi farò di tutto per meritarmelo. Mercoledì ci sarò al 100%, scenderò in pedana qualsiasi cosa accada”, sono state le sue parole all’arrivo all’aeroporto Charles De Gaulle per le Olimpiadi.
Obiettivo medaglia
Concetto ribadito anche prima di prendere un’auto che lo ha portato a Parigi, sede olimpica, per iniziare la sua rincorsa a una medaglia. La vuole a tutti i costi dopo i tanti sacrifici di questi ultimi tre anni: “Sarò sicuramente in pedana, spero di saltare alto. Stavo meglio due giorni fa”, ha detto ancora. La voglia c’è. Come sempre.