Alice e Asia D’Amato, sorellanza olimpica. Le gemelle, classe 2003, hanno vissuto un weekend che non dimenticheranno facilmente nei Campionati Europei di ginnastica artistica ad Antalya, in Turchia. Alice si è laureata campionessa europea nella specialità delle parallele asimmetriche mentre Asia ha portato a casa la medaglia d’argento nel volteggio.
Un successo atteso da tanto tempo
Un doppio successo. Una medaglia d’oro, inseguita e conquistata dopo tanti sacrifici, per Alice e un argento, che arriva dopo tanta sfortuna, per Asia che si è lasciata alle spalle il brutto infortunio dello scorso agosto che le aveva procurato la rottura dei legamenti della caviglia destra, ma che ha trovato nella sorella gemella la sua prima tifosa. Impossibile parlare di rivalità fra le due, specialmente se i titoli restano in… famiglia.
Più se ne hanno, meglio è. L’obiettivo comune è vincere il più possibile e senza condizionamenti. Non a caso, per scelta e per un pizzico di scaramanzia, quando una delle due gemelle gareggia, l’altra non guarda. E dopo ogni vittoria ovviamente, la dedica è rivolta a una persona particolarmente cara che non era presente al successo ma che, ovunque sia, ne sarà fiero: il papà Massimo, scomparso lo scorso settembre dopo una lunga malattia, è stato il primo pensiero delle due gemelle che qualche mese fa avevano postato sui loro profili un lungo e commovente ricordo per lui, che le aveva avviate e appassionate a questo sport.
L’unione fa la forza
Nello sport, come nella vita, l’unione fa la forza. E le due sorelle, che hanno perso un importantissimo punto di riferimento delle loro vite, si sono strette ancora di più, dopo anni passati insieme a farsi coraggio l’una con l’altra. Del resto, hanno lasciato casa quando avevano soli 10 anni con l’unico intento di allenarsi e hanno trovato la loro nuova famiglia, “allargata”, nelle compagne di squadra che le hanno immediatamente adottate in nazionale.
Parigi 2024, per “vendicare” Tokyo
Adesso l’obiettivo è puntare a Parigi 2024 dove c’è da “vendicare”, sportivamente parlando, quando accaduto a Tokyo dove si sono fermate ai piedi del podio. Un quarto posto che, assorbita l’inevitabile delusione, si è trasformato in una spinta per superare le britanniche, avversarie storiche della nazionale azzurra. Asia e Alice hanno pochi dubbi: la loro voglia di riscatto è enorme, tanto da considerare la medaglia olimpica non un traguardo da raggiungere, quanto piuttosto un premio per gli sforzi compiuti negli ultimi anni. Il dado è stato tratto in Turchia, adesso non resta che proseguire il percorso.