Sport olimpici

Il Beach Volley, scopriamo il regolamento

Il Beach Volley è tra gli sport più popolari – e praticati – durante il periodo estivo. Nato come variante del gioco della pallavolo si è evoluto fino a diventare sport professionistico in vari paesi del mondo. Entra a far parte delle discipline Olimpiche ai Giochi di Atlanta del 1996. Per quanto riguarda la nostra Nazionale la coppia azzurra più vincente è stata quella composta da Daniele Lupo e Paolo Nicolai, con l’argento conquistato alle Olimpiadi di Rio nel 2016.  Andiamo, quindi, a scoprire insieme le regole di questa disciplina.

Il regolamento del Beach Volley

La grande differenza tra la pallavolo indoor e il beach volley, a parte il fatto che quest’ultima si gioca all’aperto e le misure del campo sono 16×8, prevede che ogni squadra di Beach può essere costituita da un massimo di 2 giocatori, quindi senza possibilità di sostituzione durante la partita.

Ora passiamo allo svolgimento della gara. La partita si gioca al meglio dei tre set con servizio in favore di chi ottiene il punto.

Nei primi due set, la coppia che raggiunge per prima i 21 punti con due di vantaggio sull’altra si aggiudica il parziale. Un esempio concreto per fare capire meglio: in caso di parità sul 20-20 si prosegue fino a che una delle due squadre non guadagna almeno due punti di margine rispetto all’avversaria. In caso di un set a testa, per le due squadre, si va al terzo parziale che si conclude a 15 (sempre con due punti di vantaggio).

Uno degli aspetti particolari del beach volley è che gli agenti atmosferici cambiano ad ogni ora e possono avere un’influenza negativa o positiva sul gioco: le squadre, quindi, cambiano lato quando la somma dei punteggi di entrambe raggiunge multipli di sette (cinque nel terzo parziale).

Ci sono anche delle differenze sul tocco del pallone rispetto alla pallavolo: ad esempio il pallonetto eseguito con i polpastrelli non è consentito e l’eventuale tocco a muro conta come primo tocco di squadra. Nel caso in cui si effettui il primo tocco di squadra in palleggio, questo deve essere perfetto, ovvero deve essere valutato dall’arbitro con la massima severità, a meno che non si debba difendere un attacco forte. Stesso discorso deve essere fatto per l’attacco in palleggio: deve essere assolutamente perpendicolare alla linea delle spalle, cioè in asse. Infine, non è fallo se si invade il campo avversario senza toccare la rete, lo è al contrario se si ha un contatto con l’avversario sotto la rete e se ne ostacola l’azione.

Morgana Corti

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