Resistenza e velocità sono due delle caratteristiche principali di questa disciplina olimpica. Il ritmo e la strategia, poi fanno da padroni. Il resto é dettato dall’affiatamento tra l’intero equipaggio e, Federica Cesarini e Valentina Rodini sanno bene cosa significa questa cosa. Le due atlete azzurre,infatti, hanno conquistato la prima medaglia olimpica nel canottaggio femminile. Una storia incredibile, siete pronti a scoprire di più?
Il canottaggio “moderno” nasce a Firenze nel 1861 con la canottieri Limite. Da qui in avanti si diffonde velocemente nella nostra nazione per poi trovare radici anche negli altri continenti. Ma quando si inizia a praticare il canottaggio femminile in Italia? Fino ai primi anni Trenta era considerato uno quasi uno sport proibito, e per questo alcune ragazze iniziarono a praticarlo. Tra queste c’è Flaminia Goretti de Flamini: figlia di un dirigente della Società Canottieri Firenze, nell’estate del 1933 la contessina decise di aprire una sezione femminile, a cui aderirono circa una ventina di ragazze. Diventa allenatrice e la prima dirigente in Italia in uno sport che nasce nell’Ottocento nelle prestigiose università maschili inglesi e che solo a partire dal 1976 vedrà le prime competizioni in rosa alle Olimpiadi di Montreal.
Tornando al campo italiano, alle ultime Olimpiadi di Tokyo 2020 due atlete si sono contraddistinte in questa disciplina, riportando sul podio il canottaggio azzurro che mancava dalla vittoria del quattro di Coppia maschile di Sydney 2000. Stiamo parlando nientemeno che di Valentina Rodini e Federica Cesarini, il duo italiano che ha centrato il primo storico trionfo di un equipaggio tutto femminile battendo in finale la Francia a 24 centesimi e l’Olanda a 27.
Federica Cesarini é nata nel 1996, la ventiseienne é lombarda di Cittiglio vicino a Varese. Laureata in Scienze Politiche con una tesi proprio sui Giochi. Dall’altro lato c’è Valentina Rodini, classe 1995 di Cremona. Laureata in Economia aveva già partecipato ad un Olimpiade, quella di Rio 2016 con Laura Milani e la delusione: tredicesimo posto finale. A Tokyo, con Federica, si sono scelte dopo la vittoria nei Mondiali. Il resto é storia. Il doppio pesi leggeri azzurro non si vuole fermare solo alla prima medaglia, infatti le due giovani atlete vogliono essere ancora le protagoniste assolute delle prossime Olimpiadi e punteranno a riconfermarsi sul gradino più alto del podio.
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