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Calcio

Il Milan di Berlusconi: gli acquisti flop

Silvio Berlusconi ha lasciato questo mondo. Impossibile per i tifosi rossoneri non essere grati all’ex presidente che, nel corso di tre decenni, ha comprato per il Diavolo grandissimi campioni ma, come è normale che sia, anche dei flop, degli emeriti sconosciuti e qualche meteora del pallone… Nel 1987, ad esempio, arriva dall’Argentina Claudio Borghi, centrocampista campione del mondo 1986, acquistato dall’Argentinos Junior per tre miliardi e mezzo. Berlusconi lo adora, Sacchi… invece lo ritiene inadatto e approfitta di avere già in rosa Van Basten e Gullit per girarlo al Como. Al ritorno dal prestito, El Bichi lascia Milano senza neanche una presenza.

Una cotta passeggera

Nel 1997 il Milan deve rifarsi il look negli ultimi sedici metri. Galliani, con il placet di Berlusconi, va a caccia di attaccanti, anche perché deve rispondere all’arrivo di Ronaldo sulla sponda nerazzurra. Arrivano Patrick Kluivert e… Andreas Andersson, complice una “cotta” in una sfida di Champions. Capello invece non è molto incline alle infatuazioni e lo spedisce in Premier al Newcastle. Il vero capolavoro è il prezzo della cessione: quasi dieci miliardi.

L’uomo del derby di Milano

Immagine | Ansa

Nel 2000 a Milanello arriva Gianni Comandini, che si guadagna la maglia rossonera dopo aver stupito con il Vicenza in Serie B. Considerato uno dei migliori prospetti del calcio italiano, si sborsano 20 miliardi per assicurarselo. Scommessa persa, perché la permanenza dura appena dodici mesi: due gol in tredici partite, ma quanto basta per entrare nella storia, grazie a una doppietta all’Inter nel celebre derby del 6-0.

Attaccante… lavapiatti

Fra i vari bidoni che hanno vestito la maglia del Milan, impossibile non citare Harvey Esajas, amico di Seedorf che, a quei tempi, a Milanello, detta legge. I due giocavano insieme nelle giovanili dell’Ajax ma poi Esajas era finito a fare il lavapiatti ad Amsterdam. Per renderlo presentabile occorreva una dieta drastica. E così, con venti chili in meno, il ragazzo diventa un giocatore del Milan. La forma c’è, la sostanza no: tre minuti in Coppa Italia con il Palermo…e tanti saluti.

È arrivato mio fratello

Anche Kakà ha “sponsorizzato” un acquisto al Milan. Il “figlioccio” di Berlusconi, innamoratosi della faccia d’angelo del brasiliano che ha scritto le fortune del Milan, chiede e ottiene l’ingaggio del fratello Digao. In comune, i due, hanno però solo i genitori. Il piccolo Kakà non è esattamente un prodigio: una presenza in Serie A contro la Lazio.

Il sopravvissuto

Immagine | Ansa

Ultimo, e sopravvissuto, Jherson Vergara, difensore colombiano classe 1994 che arriva in rossonero ad appena diciannove anni. Non è esattamente un muro, né sembra adatto al calcio italiano. Tutto sommato, un bidone economico: pagato due milioni di euro, tra un prestito e l’altro, resiste un anno e mezzo nella rosa del Milan. Minuti giocati? Zero.

Luigi Pellicone

43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

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