SOCHI 2014. Era atteso al suo secondo ritorno olimpico lo zar Evgeny Plushenko, Oro alle Olimpiadi di Torino 2006 e Argento a Salt Lake City 2002 e Vancouver 2010. Il principale protagonista del primo decennio del XXI secolo nel Pattinaggio Artistico dopo la sconfitta canadese dove una migliore interpretazione del regolamento del vincitore Evan Lysacek ha vissuto anni di passione: prima la perdita dell’idoneità e poi la reintegrazione per la partecipazione a spettacoli professionistici, poi un intervento al menisco ed, infine, una operazione all’ernia del disco nello scorso mese di gennaio. Poi la lenta ripresa, attesa da appassionati, organizzatori e sponsor delle Olimpiadi di Sochi.
Lo zar è ritornato alle gare meno di due mesi fa, alla Volvo Open Cup vincendo con 263.25 punti. Avrebbe dovuto partecipare alla prova russa del Grand Prix, la Rostelecom Cup, ma ha rinunciato per un fastidio al ginocchio. Ieri ai Campionati russi, dopo essersi imposto nel Programma Corto ha fallito il Programma Libero facendosi superare da Maxim Kvortun. “Il trentunenne di San Pietroburgo è stato vittima di un suicidio tattico e, probabilmente per la troppa voglia di strafare, ha perso l’opportunità di conquistare un successo che pareva scritto” scrive Massimiliano Ambesi su Neveitalia. Deluso, a fine gara, Plushenko ha dichiarato di voler partecipare alle Olimpiadi di Sochi solo nella nuova prova a squadre e di rinunciare ai prossimi Campionati Europei per prepararsi al meglio ai Giochi. Notizia che è stata ripresa da molti media e siti. Vi è però un “piccolo” problema.
Il regolamento olimpico prevede che al Team Event, per non aumentare il numero di partecipanti, partecipino gli atleti iscritti alle prove individuali e la Russia, nel Maschile, ha un solo posto disponibile. In condizioni normali impossibile, quindi, che Pluschenko partecipi alla prova a squadre e Kvortun a quella individuale. Vi sarebbe, in effetti, un modo per “aggirare la regola”: un infortunio dello zar dopo la prova a squadre dovrebbe consentire l’ingresso nella prova individuale di Kvortun. Deve trattarsi di un infortunio certificato dalla Commissione Medica Olimpica, difficile pensare che possa essere annunciato con due mesi di anticipo.