LIBRI E FILM. “Persone normali che fanno cose eccezionali”. Inizia così la storia di Vittorio Brandi, il primo tedoforo pugliese, protagonista delle Olimpiadi di Londra del 2012. La mitologia insegna però che all’origine della tradizione della fiamma olimpica non ci fu un uomo, ma un titano particolarmente benevolo nei confronti del genere umano. Fu Prometeo, infatti, colui che si introdusse di notte nell’Olimpo per rubare il fuoco sacro dal carro di Elio. Simbolo di ribellione e di sfida, donò agli uomini la fiamma, ovvero la ricerca della verità, finalmente liberi dallo stato ferino e capaci di illuminarsi. Di speranza, passione, ideali, dedizione, determinazione, costanza, sfida, perseveranza si fa portavoce la storia di Vittorio Brandi, raccontata nel libro Il pallone che rotolò fino alle Olimpiadi, edito da Wip Edizioni quest’anno.
Come nasce quest’esperienza?
L’esperienza nasce dalla chiamata da parte del Comitato Olimpico di Londra 2012 che è rimasto colpito dalla mia storia sportiva nel basket, disciplina in cui mi sono cimentato pur avendo una lieve difficoltà fisica. Questo ha fatto sì che io, sin da bambino, ci mettessi il massimo impegno. Sicuramente lo sforzo compiuto negli anni è stato percepito dal Comitato Olimpico, che mi ha eletto tedoforo del 2012.
Quali emozioni ricordi di quel giorno?
È stata un’esperienza che mi porterò sempre nel cuore e nella mente, perché ci sono stati momenti indescrivibili. Sfilare tra ali di folle festanti, quasi fossi una star sportiva, mi ha riempito di gioia. Ma non è stata un’emozione vissuta egoisticamente. Infatti, dopo Londra, ci sono stati numerosi eventi a cui ho partecipato e la gioia, che ho provato quel 2 luglio nei 300 mt con la fiaccola olimpica, ho deciso di continuare a condividerla con tutti e sempre lo farò.
Propositi per il futuro?
Ho un progetto intitolato “Tedoforo per un giorno”: una manifestazione che mi consenta di raccontare e rivivere con il mondo scolastico e sportivo quell’emozione.
Un consiglio a tutti coloro i quali si cimentano nello sport, pur vivendo particolari difficoltà da un punto di vista fisico?
Qualsiasi cosa facciate, siate tifosi di voi stessi.
Quali sono i valori fondamentali in cui credi e a cui pensavi mentre correvi quel giorno?
Sono la perseveranza, la determinazione, l’essere costanti, il non abbattersi. Non è una frase fatta: lo sport è una palestra di vita. Io ne ho potuto constatare i benefici. Da quel giorno le gambe non si sono mai fermate. È una gioia che mi sospinge. Vittorio Brandi come tedoforo non cerca la passerella, ma la condivisione di uno sport per tutti.