BARCELLONA 2013. Scatta il torneo di pallanuoto femminile. La gara d’apertura è Russia-Uzberkistan alle 9.30. Alle 20.10 c’è Italia-Kazakistan. “Cominciamo con il Kazakistan e dobbiamo partire bene – dice il commissario tecnico Fabio Conti – e poi martedì abbiamo la partita pFiù importante con l’Ungheria, che deciderà l’andamento del girone e degli incroci successivi”. L’Italia è nel girone D con Kazakistan, Ungheria e Brasile. Negli ottavi incrocia il girone C formato da Stati Uniti, Grecia, Canada e Gran Bretagna; poi quarti, semifinali e finali.
La squadra è arrivata a Barcellona giovedì. Si è allenata ed è pronta per l’esordio alla Picornell. “La squadra è stata rinnovata dopo l’ultima stagione. Rispetto alle Olimpiadi di Londra ci sono cinque ragazze nuove. Il meccanismo di gioco va riequilibrato. Per la parte fisica non ci sono problemi. La preparazione è stata molto intensa. Venerdì abbiamo fatto un test di tue tempi con la Cina che ci ha soddisfatti”. Le cinque ragazze nuove sono Elisa Queirolo, Rosaria Aiello, Fabiana Sparano, Valeria Palmieri e Francesca Pomeri.
Sensazioni e tensioni. “La tensione è bene che ci sia, non troppa però, e bisogna amministrarla nella maniera giusta. Le sensazioni sono sempre positive quando si partecipa a una grande competizione come questa che, dopo l’Olimpiade, è il massimo per un atleta, come per un allenatore e per tutto il team. Poi c’è l’approccio e per approcciare bene un evento bisogna che si mettano insieme una serie di parametri tecnici, fisici, psicologici”.
Chi vincerà il mondiale? “Tra le squadre protagoniste, insieme alla Spagna, vicecampione olimpica che gioca in casa, vedo l’Ungheria che l’anno scorso ha centrato la finale per il bronzo olimpico e come extra europee Stati Uniti, Australia e Cina”. E il Setterosa campione d’Europa dove può arrivare? “Direi, invece, cosa dobbiamo fare. Dobbiamo continuare a lavorare per gettare le basi per il quadriennio in corso. Qui dobbiamo dare il massimo che è nelle nostre possibilità e avviare al meglio il nuovo progetto”. “Non facciamo gesti scaramantici – aggiunge sorridendo – ma abbiamo diversi riti e qualche amuleto”.
Ai mondiali di Shanghai 2011 le azzurre si sono classificate quarte perdendo 8-7 la finale per il bronzo con la Russia, dopo aver rimontato tre gol con Casanova, Savioli e Abbate ma senza riuscire più a segnare in tutto il quarto tempo. Ma quella era un’altra squadra e quello un altro mondiale.
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Fote: Federnuoto
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