A volte i sogni si avverano, i miracoli si realizzano, il mondo si capovolge dando una sensazione di felicità immensa. È un attimo soltanto di un’esistenza intera. Ed è quello che ha provato Luca Nardi, 20 anni di Pesaro (21 anni il 6 agosto), numero 123 al mondo (esatto, 123!), quando ha battuto Novak Djokovic, il re del tennis, nel Masters 1000 a Indian Wells. La California è stata teatro di una delle più grandi imprese del tennis nell’ultimo decennio. Tenendo conto che il campione serbo non perdeva da 16 anni contro un avversario che non fa parte della top 100. Precisamente da Miami 2008, quando fu sconfitto dal sudafricano Kevin Anderson, all’epoca numero 122. Qualcosa di incredibile: “Un miracolo che si realizza”, sono state le prime parole dell’azzurro, quando in tre set ha eliminato, appunto, Djokovic (6-4, 3-6, 6-3). Una gara di due ore e venti minuti, tatticamente aggressiva che ha visto alla fine trionfare il marchigiano. “Questo è un miracolo”, ha ribadito Nardi in un’intervista rilasciata a Tennis Channel subito dopo la partita. “Sono un ragazzo di 20 anni, 100 al mondo (123, ndr), e batto Novak. È pazzesco, pazzesco. Prima di questa notte nessuno mi conosceva”.
“Lucky loser” di successo
Luca Nardi è un Lucky loser, un perdente fortunato, di successo. Ha perso nel turno di qualificazione dopo una battaglia durate quasi tre ore (due ore e 50 minuti per la precisione) contro David Goffin. Era già pronto a pensare ai tornei successivi, poi è arrivato il ritiro dell’argentino Tomas Martin Etcheverry. E cosa è successo? Per Nardi si sono spalancate le porte del tabellone principale. Non solo: essendo Etcheverry una testa di serie, Luca è entrato direttamente al secondo turno, superandolo alla grande contro il cinese Zhang, numero 50 del mondo. Ed ecco è qui il perdente fortunato, che si ritrova all’improvviso contro i grandi del tennis, in un luogo nel quale ha sognato di esserci e di restarci. Invece, le imprese più belle a volte accadono per caso. Ed è quello che è successo a questa storia con Nardi protagonista assoluto e indiscusso. Perché al terzo turno deve affrontare il più grande di tutti in circolazione, sua maestà Djokovic. “Sarà un’emozione speciale misurarmi con il numero 1 del mondo, sul Centrale di un torneo prestigioso come questo. Cercherò di godermi al massimo questa esperienza e vedremo come andrà”, aveva detto Nardi prima dell’inizio della gara.
Le sue passioni e i suoi segreti
Ed è accaduto l’incredibile. Nardi è un tifoso del Napoli per via delle origini di papà Dario (nato nella Terra dei Fuochi) e da buon pesarese è fan di Valentino Rossi che è di zona nel nord delle Marche, al confine con la Romagna. Non c’è solo calcio, però, tra le altre passioni del giovane, che segue da sempre il basket e ha in LeBron James il più grande idolo sportivo. Per rilassarsi, invece, non rinuncia alla compagnia di un buon film d’azione, ama Spiderman e gli eroi della Marvel. Nel suo team c’è Giorgio Galimberti, che da dicembre è diventato il suo nuovo coach, Marco De Rossi (amico di Luca ed ex giocatore proprio di Galimberti) e il preparatore atletico Stefano Barsacchi. Tra loro, anche Simone Bertino, match analyst della Federazione Italiana Tennis e Padel. Nardi ha avuto l’opportunità di allenarsi con Jannik Sinner durante la off-season ad Alicante. Un sogno nel sogno, ma non come battere (ovviamente) Djokovic. E adesso ci sarà lo statunitense Tommy Paul agli ottavi.