BARCELLONA 2013. Lontano dal pronunciare già verdetti, la prima giornata della Pallanuoto Femminile trasmette qualche prima sensazione se quello che potrà essere il dipanarsi della trama di un torneo che si preannuncia apertissimo. Detto separatamente della fatica che ha fatto il Setterosa, si spera alle prese con lo scotto dell’esordio nella manifestazione, ad avere ragione di un poco più che sufficiente Kazakhstan, i titoli di testa non possono che andare agli Stati Uniti e alle padrone di casa della Spagna. Le campionesse olimpiche a stelle e strisce hanno affrontato le campionesse del mondo uscenti della Grecia in quello che poteva essere considerato il big match della prima giornata. Da un lato il blocco dell’Oro di Londra, di fronte una squadra rinnovata: fino al terzo tempo le elleniche hanno retto la forza d’urto delle statunitensi per poi cedere per 12-8.
Nell’ultima partita di giornata, l’Olanda di Mauro Maugeri che non ha mai nascosto velleità di titolo mondiale è stata costretta alla sconfitta di misura dalla Spagna che ha allungato prima dell’intervallo lungo per poi controllare la partita fino al 14-12 finale. Nella domenica delle goleade previste – del Canada sulla Gran Bretagna (14-9), dell’Australia sulla Nuova Zelanda (15-4), della Russia sull’Uzbekistan (22-6) e dell’Ungheria sul Brasile (20-6) – merita una menzione la Cina, reduce dalla vittoria nella World League, che non ha trovato nel Sudafrica avversario all’altezza (17-2) ma sembra aver dimostrato la capacità di poter rimanere sul podio mondiale (fu argento in casa a Shanghai) dopo i due quinti posti olimpici.
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