Dagli Stati Uniti arriva una storia incredibile sull’incidente aereo di questa notte: ecco come si è salvato il pattinatore Jon Maravilla
Nella notte a Washington, un aereo Bombardier CRJ700 del volo American Eagle 5342 è entrato in collisione con un elicottero dell’esercito statunitense mentre si avvicinava all’aeroporto di Reagan National. L’incidente ha causato la caduta del velivolo nel fiume Potomac, provocando la morte di tutti i 64 passeggeri a bordo, tra cui almeno 14 pattinatori, e dei 3 membri dell’equipaggio dell’elicottero. Tra i passeggeri, ci sarebbe dovuto essere un altro pattinatore: lo statunitense Jon Maravilla, che fortunatamente è sopravvissuto al disastro grazie a un incredibile fatto legato al suo cane. Scopriamo nel dettaglio questa incredibile storia.
C’è chi trova spiegazioni citando il destino e chi, invece, crede che siano tutte coincidenze, ma ciò che appare certo è che il pattinatore statunitense Jon Maravilla oggi deve la sua vita a una regola – forse – troppo rigida. Tutto era pronto per il ritorno da Wichita, dove si erano appena conclusi i Campionati nazionali di pattinaggio di figura. Jon Maravilla, insieme alla sua squadra e ad altri atleti, doveva prendere il volo di ritorno. Tuttavia, al banco del check-in è emerso un problema: l’atleta aveva con sé il suo cane, una femmina di taglia grande, troppo grande per viaggiare in cabina con lui, almeno secondo gli impiegati dell’aeroporto al check-in. Così, è arrivata la decisione che gli ha salvato la vita: niente volo, Jon ha scelto di tornare a casa in auto.
“Era il nostro volo di ritorno. Non capivo perché improvvisamente non fosse più possibile portare il mio cane con me – ha raccontato il pattinatore, ancora molto scosso, all’agenzia RIA Novosti -. Ma non potevo lasciarla indietro, così abbiamo deciso di percorrere la strada in auto”.
Poche ore dopo è arrivata la notizia scioccante: il Bombardier CRJ700, decollato da Wichita e diretto all’aeroporto Ronald Reagan di Washington, si è scontrato in fase di atterraggio con un elicottero Black Hawk. L’impatto è stato devastante, facendo precipitare l’aereo nel fiume Potomac e causando la morte di decine di persone. A bordo c’erano almeno 14 pattinatori, insieme ai loro allenatori e familiari.
Quando Maravilla ha appreso della tragedia, un brivido gli ha attraversato il corpo: avrebbe dovuto essere su quel volo, seduto accanto ai suoi compagni di squadra. “Non riesco a smettere di pensare a come un semplice rifiuto al check-in abbia cambiato tutto – ha raccontato con la voce spezzata dall’emozione –. Il mio cane mi ha salvato la vita”.
Un destino – o caso, che dir si voglia – imprevedibile, e in casi come questo beffardo, gli ha concesso una seconda occasione, ma il peso di quella salvezza lo accompagnerà per sempre: “Non riesco a spiegarmi perché sia toccato proprio a me – ha confessato. – Ma una cosa è certa: non darò mai più nulla per scontato. E il mio cane resterà sempre al mio fianco”.
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