Un Novak Djokovic irriconoscibile cede il passo in tre set al tennista olandese Botic van de Zandschulp (2-6; 6-3; 1-6) e viene eliminato all’esordio anche a Indian Wells

A Indian Wells è recentemente andato in scena un evento che ha lasciato tutti a bocca aperta: la sorprendente eliminazione di Novak Djokovic, il campione serbo, subito all’esordio al secondo turno del torneo. Questo esito inaspettato contro il tennista olandese Botic van de Zandschulp, attualmente numero 82 del mondo (nella classifica Atp aggiornata in tempo reale) che da “lucky loser” al turno precedente aveva eliminato anche Nick Kyrgios, ha sollevato interrogativi sullo stato attuale del tennista più titolato della storia.
Il match, che si è concluso con un punteggio di 6-2, 3-6, 6-1 per van de Zandschulp, ha messo in evidenza non solo le difficoltà di Djokovic, ma anche la determinazione dell’olandese, che ha dimostrato di essere in ottima forma. Per il 37enne Djokovic, che compirà 38 anni a maggio, si tratta di una situazione preoccupante, considerando che dal 2018 questa è soltanto la prima volta che perde tre partite consecutive nel circuito Atp.
Performance deludente di Djokovic ad Indian Wells
Nel primo set, Djokovic è apparso irriconoscibile. Le sue statistiche parlano chiaro: solo quattro vincenti e ben 14 errori gratuiti e non forzati. La sua mancanza di concentrazione si è riflessa in un servizio che ha toccato appena il 48% di prime palle in campo, un dato inaccettabile per un atleta del suo calibro. Al contrario, van de Zandschulp ha sfruttato la situazione, dominando il primo set senza troppe difficoltà.
Sebbene il serbo sia riuscito a reagire nel secondo set, approfittando di alcuni errori del suo avversario, il suo gioco nel terzo set è tornato ad essere problematico. La sconfitta ha suscitato interrogativi su dove si trovi realmente il “vero Nole”. I suoi movimenti lenti potrebbero suggerire problemi fisici o una condizione non ottimale.

Dichiarazioni post-partita
Dopo il match, Djokovic a chi gli ha chiesto se per caso avesse avuto un problema fisico, ha accennato a un possibile problema di salute parlando di un raffreddore che lo ha colpito nei giorni precedenti al torneo. Tuttavia, ha evitato di fornire dettagli specifici, lasciando i suoi fan con più domande che risposte. Le sue parole hanno alimentato ulteriormente le speculazioni sul suo stato fisico e mentale: “Succede sempre qualcosa, ma non ne voglio parlare. Non ci sono scuse per la mia cattiva prestazione di oggi”.
Opportunità sprecata
Il confronto con van de Zandschulp rappresentava un’importante opportunità per Djokovic di avvicinarsi al traguardo delle 100 vittorie in carriera nei tornei Atp. Già vincitore di Indian Wells per ben cinque volte (nel 2008, 2011, 2014, 2015 e nel 2016), il serbo aveva tutte le carte in regola per puntare a un altro trionfo. Tuttavia, con un livello di gioco attuale così basso, la strada verso il 25esimo titolo Slam appare sempre più impervia.
Nonostante i segnali preoccupanti, la carriera di Djokovic è stata caratterizzata da ritorni straordinari e dalla capacità di superare momenti difficili grazie ad una tenuta psicofisica invidiabile che lo ha sempre contraddistinto nel circuito. Tuttavia, questa fase di crisi solleva interrogativi sul suo futuro e sulla sua capacità di competere ai massimi livelli. Con il tempo che avanza e una concorrenza sempre più agguerrita (si vedano i primi quattro della classe Jannik Sinner, Alexander Zverev, Carlos Alcaraz e Taylor Fritz che lo precedono ai vertici della classifica Atp), i suoi prossimi passi saranno cruciali per comprendere se vedremo un Djokovic rigenerato o se questo flop, che coincide con una brusca frenata, è l’inizio di una fase discendente e inarrestabile della sua incredibile carriera costellata di decine e decine di successi. La comunità tennistica attende con ansia di scoprire quale sarà il destino del campione serbo, un atleta che ha riscritto la storia del tennis e che ora si trova ad affrontare la sua sfida più grande: risollevarsi da questa battuta d’arresto e ricominciare a risalire la china.