Per Jannik Sinner a Indian Wells adesso c’è Ben Shelton. Lo statunitense, 21 anni, ha battuto in tre set 7-6, 3-6, 7-6 l’argentino Cerundulo e sarà lui ad affrontare martedì 12 marzo l’azzurro agli ottavi del primo Masters 1000 della stagione. È un figlio d’arte perché suo padre, Bryan, è stato numero 55 del mondo. Il figlio, Ben appunto, occupa attualmente la 16° posizione del ranking. È alto 1,93 metri (con 88 chili di muscoli) e nel suo curriculum vanta una semifinale agli US Open 2023 e un quarto di finale agli Australian Open 2023. Ha vinto il 500 di Tokyo nel 2023 e tre tornei dell’Atp Challenger Tour. Inoltre, ha affrontato Sinner due volte, entrambe l’anno scorso: Jannik l’ha battuto ai trentaduesimi di Vienna, l’americano ha vinto ai sedicesimi di Shangai. Ed è, quindi, l’ultimo avversario ad averlo battuto in un Masters 1000. E ora cercherà di ripetere l’impresa in California, sul cemento di Indian Wells.
Le passioni e i primi passi
Quando era un ragazzino il tennis non sembrava tra le priorità di Shelton. Prima di scegliere la racchetta, infatti, lo statunitense aveva deciso di giocare a football americano, prima di fermarsi perché sentiva di non essere abbastanza duro da sopportare i colpi. Ed ecco allora che all’età di 12 anni decide di seguire le orme del padre: “Ho giurato che non avrei mai giocato a tennis, era una cosa di mio padre. Poi mi sono innamorato di questo sport”, ha detto in passato. Così Ben inizia la sua carriera. Gioca a tennis al college per i Florida Gators, allenati proprio da papà Bryan. Nel 2021, praticamente da matricola, Shelton regala ai Gators il punto decisivo per la vittoria del titolo nazionale a squadre. Il punto più alto durante il college, però, arriva a maggio 2022 quando Shelton vince il titolo Ncaa in singolare a Champaign, nell’Illinois, battendo in finale August Holmgren (quattro anni più grande di lui) in tre set. Dal college al professionismo il passo è fatto. Seguendo il consiglio di papà Bryan, Ben gioca solo tornei negli Stati Uniti, crescendo a suon di Challenger. L’esordio in tornei ATP arriva a luglio 2022, al 250 di Atlanta. Al debutto batte l’indiano Ramanathan.
La crescita
Il suo 2022 è stato quasi epico. Perché Shelton, da numero 229 del mondo, a Cincinnati aveva vinto il suo match in un Master 1000 battendo Lorenzo Sonego al debutto. E nel turno successivo era riuscito a fare meglio, eliminando Casper Ruud (all’epoca il norvegese era numero cinque al mondo) e conquistando il primo successo in carriera contro un top 10. Da qui il debutto nel primo Slam, agli Us Open, venendo eliminato al primo turno contro il portoghese Nuno Borges dopo una battaglia di quattro ore e cinque minuti. Dei risultati raggiunti nel 2023 è stato detto. Inoltre, Shelton ha un record di cui è orgoglioso: è stato il sesto tennista statunitense a vincere 10 match negli Slam prima dei 21 anni. Gli altri sono tutti nomi altisonanti: Andre Agassi, Jim Courier, Michael Chang, Pete Sampras e Andy Roddick. Non nomi qualunque, appunto.
Le vittorie di fila di Sinner
E adesso sfiderà agli ottavi proprio Sinner. Jannik ha raggiunto 17 vittorie di fila con la vittoria in due set contro il tedesco Jan-Lennard Struff. E per l’azzurro è un altro record straordinario: mai nessun italiano era riuscito ad allungare una striscia vincente fino a 17 successi consecutivi. Qualcosa di mai visto nel nostro tennis. Così l’altoatesino ha superato la serie più lunga di vittorie per un italiano in singolare maschile, fino a ieri appartenente ad Adriano Panatta che ne mise in fila 16 nel 1976 tra la sfida contro la Jugoslavia di Coppa Davis e il primo turno del torneo di Nottingham. Nel mezzo, la doppietta storica di Internazionali d’Italia e Roland Garros. Invece, Sinner a differenza di Panatta ha segnato il primato a cavallo di due stagioni, tra il 2023 e il 2024. Una corsa iniziata, e come si può dimenticare, con le vittorie conquistate in Coppa Davis. In primis, contro l’Olanda nel singolare con Tallon Griekspoor.
Successivamente con la Serbia contro Novak Djokovic e in finale con l’Australia contro Alex De Minaur. Nel 2024 la corsa è proseguita con le sette perle che l’hanno condotto al titolo dell’Australian Open, dove ha vinto il primo titolo Slam, e le cinque di Rotterdam. Anche in questo caso un primato che durava da anni: nessuno dai tempi di Lleyton Hewitt (2001) era riuscito vincere il torneo immediatamente successivo al primo titolo Slam. Sinner è l’uomo che sta rendendo possibile l’impossibile. E ora, Ben Shelton permettendo, cercherà di allungare le sue vittorie di fila. E chissà, vincere anche in California. Sarebbe il terzo torneo su tre di questo magico 2024.