Cercando di porre un estremo rimedio, ieri il presidente della Federazione turca di Atletica, Mehmet Terzi ha fatto un passo indietro rassegnando le sue dimissioni dopo nove anni al timone. Facendo un bilancio della sua presidenza, Terzi ha ricordato che “gli atleti turchi hanno ottenuto risultati importanti, vinto medaglie”. A Pechino nel 2008 arrivarono le prime medaglie olimpiche, i due argenti di Elvan Abeylegesse (non sottilizzeremo sul fatto che si tratti di una etiope), a Londra vi fu la doppietta Alptekin-Bulut. “Come consiglio federale”, ha continuato Terzi, “eravamo consapevoli che questa crescita avrebbe comportato alcuni problemi. Uno dei notri problemi era proprio legato al fatto che l’aumentata competitività e i premi più altri avrebbero potuto portare gli atleti ad usare pratiche illecite. Ed è un dato di fatto che molti casi si siano verificati fuori dal controllo mio e dello staff tecnico della nazionale”.
Da parte sua, Egur Erdener, presidente del Comitato Olimpico turco, si è impegnato con il cambio di vertice a conseguire il risultato di ripulire l’ambiente. “Vi potranno essere altre positività ma è il prezzo che dovremo pagare per vedere in futuro giovani atleti puliti affermarsi a livello internazionale”.
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