L’Italia nella storia: la nazionale azzurra ha realizzato tutti i sogni possibili a Cracovia portandosi a casa la Coppa Europa di Atletica Leggera. Una vittoria strameritata, dopo un weekend dominato dall’inizio alla fine.
Una nazionale sola al comando. L’Italia infatti ha fatto il vuoto, lasciandosi alle spalle la Polonia e la Germania che si sono fermate rispettivamente a 402.5 e 387.5, distanti anni luce dai 426.5 azzurri. Decisive, nelle ultime ore, le vittorie nel salto in alto di Gianmarco Tamberi e nel lancio del peso di Zane Weir. Si tratta di un trionfo storico: nelle 35 precedenti edizioni, dal 1965, non era mai accaduto qualcosa del genere. I risultati che arrivano dalla Polonia lasciano in eredità la sensazione che la nuova generazione di fenomeni, come previsto, è nell’atletica leggera. A sollevare un trofeo carico di significato e di sogni, è stato il capitano Gianmarco Tamberi che non ha tradito le attese e soprattutto ha dimostrato di essere tornato ad altissimi livelli.
La vittoria nella Regina degli Sport è figlia di una supremazia mai realmente messa in discussione: ben sette vittorie all’attivo. Samuele Ceccarelli (100 metri), Gianmarco Tamberi (salto in alto), Alessandro Sibilio (400 ostacoli), Zane Weir (getto del peso), Sara Fantini (lancio del martello), Nadia Battocletti (5000 metri), Tobia Bocchi (salto triplo). A margine, altri 6 secondi posti, 3 terzi e quarti e 4 quinti. Una dimostrazione di forza totale e di continuità di rendimento in tutte le discipline, che lascia in eredità anche i migliori auspici in vista dei mondiali di Budapest.
Quella di Cracovia passerà alla storia anche per la notte di Gianmarco Tamberi, 31 anni e ancora tanta voglia di stupire. In Polonia, il capitano azzurro era all’esordio assoluto stagionale, ma ha saputo immediatamente calarsi nella realtà agonistica richiesta dalla terza edizione dei giochi europei, vincendo con un rispettabilissimo 2.29 e fermandosi a un passo dal 2.32. Una prova da vero capitano: la coppa sollevata al cielo è un segnale forte e chiaro alla concorrenza in vista di Budapest. In questo senso. deve ancora lavorare Zane Weir. La vittoria nel lancio del peso ha fugato i dubbi sulla condizione dell’italo – sudafricano ma non completamente: 21.59 metri sono una misura più che sufficiente per ergersi in cima in Europa ma allargando il panorama al di là del continentale, tutto lascia credere che non sarà sufficiente. Per ambire a una medaglia a Budapest occorre sforare la linea dei 22 metri. Traguardo comunque alla portata.
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