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Eroi moderni

Jannik Sinner è numero 3 al mondo: obiettivi e segreti dell’azzurro

Ormai Jannik Sinner non si ferma più e, a Rotterdam, ha vinto contro l’australiano Alex De Minaur in due set nella finale del torneo Atp 500, giocato sul sintetico indoor olandese. L’azzurro, vittorioso 7-5, 6-4, adesso è numero 3 al mondo: un risultato mai raggiunto in precedenza da un tennista italiano. Statistiche alla mano, Sinner ha superato Adriano Panatta (quarto nel 1976, il suo anno d’oro) ed è diventato così il primo italiano a salire sul gradino più basso del podio del ranking nell’era moderna. Già così, è qualcosa di epico. Adesso due giorni scarsi con la famiglia in Alto Adige, poi Sinner tornerà alla base, a Montecarlo, e preparerà le valigie per la campagna sul cemento americano. Destinazione Indian Wells, dove sbarcherà il 29 febbraio. Con il trionfo di Rotterdam Sinner si è confermato una macchina perfetta, conquistando il secondo torneo su due di questo 2024, dopo il meraviglioso Slam, l’Australian Open di fine gennaio.

Jannik Sinner | ansa

Nuovo personaggio

In pochissimi mesi Sinner, con i suoi ciuffi rossi, è diventato il nuovo personaggio del circuito. I modi gentili ed educati, l’assenza di eccessi nei suoi comportamenti uniti a un tennis di qualità hanno già conquistato i tifosi di mezzo mondo. L’Italia si ferma ogni volta che lui scende in campo, un po’ come è accaduto per Alberto Tomba nello sci, Marco Pantani nel ciclismo, Valentino Rossi nella MotoGp e Federica Pellegrini nel nuoto. Si parla già di Sinnermania: una sorta di movimento tennistico che esce dai nostri confini per dilagare ovunque. E lui punta i più grandi di sempre del tennis recente: Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic. Per questo ci riproverà agli Indian Wells, torneo nel quale ci saranno anche Djokovic e Daniil Medvedev, oltre che Carlos Alcaraz sconfitto a Buenos Aires, in Argentina. Certo, come spesso capita nello sport, la scalata di Sinner vivrà delle pause. Non è mai scontato vincere e ora il suo rivale più grande è, paradossalmente, se stesso. Tutti vorranno batterlo perché è il tennista del momento, è quello più forte, più in forma, più vincente in questi due mesi del 2024. Lui continuerà a lavorare come ha sempre fatto con l’obiettivo, chissà, di diventare numero due già in primavera e numero uno in autunno.

La scalata

Soltanto un anno fa, Sinner era addirittura numero dodici della classifica Atp, a 2.745 punti. Per fare un calcolo, tra lui e Alcaraz (che era secondo, come adesso) la differenza era di 3.735 punti. Un gap ridotto a 835 punti, con lo spagnolo a quota 9.105 punti e Sinner, nuovo numero tre, a 8.270, con l’altoatesino che ha 5.525 punti in più in classifica rispetto al 2023. È, quindi, tutto pronto per il grande sorpasso? Si capirà già molto dopo l’Atp 500 di Rio de Janeiro, in programma questa settimana, dove Carlos dovrà difendere i 300 punti della finale del 2023, persa contro il britannico Cameron Norrie. Su di loro pende la variabile Djokovic: il serbo lo scorso anno non giocò a Indian Welles e a Miami per i problemi legati alla vaccinazione Covid e, quindi, non ha nulla da difendere in termini di punteggio. La partecipazione del serbo potrebbe togliere punti pesanti ai due contendenti.

Gioia Sinner

Al di là di questi tipi di discorso, resta la grande gioia di Sinner per il trionfo a Rotterdam: “Intanto, mi godo questo terzo posto nel ranking Atp che per me significa maggiore consapevolezza e fiducia. Nel lavoro che facciamo, nel mio team, nella strada che abbiamo intrapreso e su cui dobbiamo continuare a camminare”, ha detto nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. “Ho grande intensità negli allenamenti prima di ogni gara Sì, ma le vittorie arrivano da più lontano, da tutto il lavoro di ogni giorno, che voi non vedete – ha continuato l’azzurro –. La fatica, il sudore, le ore in palestra, i sacrifici. La mia testa e il mio sguardo sono costantemente rivolti al miglioramento, facciamo sempre tutto in maniera molto professionale”. E ancora: “Sono stato abbastanza bravo da imparare dai miei errori. Fare tesoro delle esperienze è sempre importante. Ora ho tra le mani un trofeo che significa molto per me, in un torneo che ha sempre scandito le tappe più importanti della mia carriera. Spero di tornare qui il prossimo anno per festeggiare nuovi traguardi. È arrivato il momento di salutare i genitori? Sì, finalmente. Mi sono mancati molto. Ma starò soprattutto con i nonni, stanno diventando anziani e li vedo poco. Voglio godermi un po’ di tempo con loro”.

Jannik Sinner | ansa

Le passioni

Come già detto, Sinner è il nuovo idolo dello sport italiano. Nella sua vita non c’è soltanto il tennis. Nato il 16 agosto 2001 a San Candido, paesino di 1.900 abitanti in Alta Val Pusteria, Jannik è cresciuto a Sesto. Figlio dell’ex cuoco Hanspeter e di Singlinde che ancora oggi gestisce il bed&breakfast “Appartements Sinner”, ha un fratello adottivo di nome Mark. Prima del tennis, Jannik ha provato lo sci vincendo anche il Gran Premio Giovanissimi nello slalom, ma poi è stato travolto dalla passione per la racchetta e a 13 anni ha lasciato l’Alto Adige, iniziando ad allenarsi a Bordighera per fare poi il suo debutto nel circuito professionistico pochi mesi dopo.

“Sua madre mi ha pregato di portarlo fuori casa perché la stava distruggendo facendo rimbalzare la pallina su specchi, porte e finestre. Non saltava mai una lezione, ma non sapeva contare i punti. Quando vinceva dovevo spiegargli di andare a stringere la mano all’avversario perché la partita era finita. La prima cosa che gli ho insegnato è che per vincere devi saper perdere. Il rovescio è sempre stato il suo punto forte”, il racconto di Andreas Schönegger, istruttore di sci e primo maestro di tennis di Sinner. Oltre alla famiglia, nel suo cerchio magico c’è la fidanzata Maria Braccini. Vivono un amore lontano dai riflettori. Infine, nel gruppo degli uomini di fiducia del campione spicca anche Alex Vittur, amico ex tennista che negli anni è diventato manager e consigliere che ne accompagna ogni passo. Tutto questo fa parte del pianeta Sinner. Pronto ad assaltare la vetta del tennis mondiale.

Redazione Olympialab

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