Se è nata o meno una stella, sarà il tempo a dirlo. Ma agli Atp di Rio de Janeiro si è fatto strada, fino ai quarti di finale, un ragazzo nato nel 2006. Si chiama Joao Fonseca e per tutti i suoi connazionali (ma non solo) promette già bene. Anzi, benissimo. Compirà 18 anni ad agosto ed è stato il primo 2006 a vincere una partita a livello Atp: lo ha fatto nel 500 di casa, contro il francese Arthur Fils (6-0, 6-4), un altro nastro nascente del tennis, nato nel 2004, impotente davanti a questo ragazzino terribile con già le idee chiare. In realtà, Fonseca è ormai da tempo tenuto d’occhio dagli addetti ai lavori. A novembre era a Torino per fare da sparring partner agli otto migliori giocatori del 2023 in occasione delle Atp Finals. Il suo idolo di sempre è un campione, di certo non uno qualunque: Roger Federer.
Certo, il tennis sta cambiando. Fonseca guarda anche i campioni del presente. Osserva con interesse il tedesco Alexander Zverev, cerca di imitare Carlos Alcaraz (che proprio a Rio de Janeiro si è infortunato) e viene paragonato, in Brasile, addirittura al nostro Jannik Sinner, fresco di sorpasso al russo Daniil Medvedev al terzo posto nella classifica Atp (miglior risultato di sempre per un italiano). “Mi piace giocare aggressivo, come Jannik. Il mio rovescio è più consistente del mio dritto, anche se quest’ultimo colpo è la mia arma principale. Ho un buon servizio e gambe molto magre. Per questo in Brasile mi chiamano ‘piccolo Sinner’”, sono state le parole di questo giovanissimo talento brasiliano. Questi sono tutti aspetti che gli addetti al lavoro hanno notato nella sfida contro il francese Fils: braccio scioltissimo, capacità di generare potenza anche con i piedi distanti dalla linea di fondo, rovescio pulito e spirito di iniziativa. Il percorso di Fonseca è poi proseguito con il successo agli ottavi contro il cileno Cristian Garin (6-4, 6-4), per poi alzare bandiera bianca ai quarti di finale, sconfitto dall’argentino Mariano Navone, vittorioso in tre set (2-6, 6-3, 6-3).
Il giovanissimo talento sudamericano, che sogna in grande (e perché non dovrebbe farlo?), si esalta sulla terra battuta. Però, i risultati ottenuti da junior fanno pensare che sia uno di quei giocatori completi che può trovare risultati ovunque. Esattamente, guarda caso, come Alcaraz, che in carriera ha già conquistato Wimbledon e Us Open. Anche se lo spagnolo non ha iniziato la stagione nel migliore dei modi, fermandosi ai quarti degli Australian Open (vinti da Sinner). Fonseca si è allenato in passato proprio contro lo spagnolo. È accaduto a Rio, città in cui è nato. Inoltre, il quasi 18enne ha un bellissimo rapporto con il proprio allenatore, Guilherme Teixeira. Tra loro c’è un patto: durante i tornei il giovane tennista non può utilizzare Instagram. A dimostrazione che il, coach non trascura nessun aspetto della crescita del ragazzo. Adesso c’è da capire dove vorrà davvero arrivare Joao. A Rio, nel torneo di casa, ha mostrato ottime qualità tecniche e caratteriali. E non ha nessuna intenzione di fermarsi.
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