SCI ALPINO (Wengen). Il Lauberhorn senza Hundschopf è come la Parigi-Roubaix senza pavè, Wimbledon senza l’erba; una discesa mitica diventa una prova come altre della Coppa del Mondo. Manca il fascino, l’emozione del salto nel vuoto alla Testa di Cane, dell’acido lattico nelle gambe dopo oltre due minuti di folle picchiata. Eolo non ha giocato a favore e pper poter disputare oggi la Discesa gli organizzatori sono stati costretti ad abbassare la partenza sotto l’Hundschopf: percorso ridotto, lo stradino poco dopo la partenza, quasi tutto che si gioca esclusivamente nella Kernen-S e nella esse finale. La spunta a sorpresa lo svizzero Patrick Kueng, che in stagione aveva già vinto il SuperG di Bevaer Creek, che beffa tutti i favoriti della vigilia: l’austriaco Reichelt è secondo a sei centesimi, il norvegese Svindal è terzo a sette centesimi.
Peter Fill è stato il migliore degli azzurri con la settima posizione a 54 centesimi tutti persi in una derapata nella Kernen-S, mentre Christof Innerhofer (vincitore della passata edizione) ha concluso ventunesimo. Venticinquesimo Silvano Varettoni, ventiseiesimo Dominik Paris, al rientro dopo la caduta nelle prove della Val Gardena. Fuori dai punti Mattia Casse e Siegmar Klotz.
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