DOPING & CO. La ventisettenne campionessa olimpica di Londra 2012 nei 1500 metri, Aslı Çakır Alptekin è stata sospesa dalla Federazione Internazionale per anomalie nel suo passaporto biologico. Essendo già stata squalificata nel 2004 per due anni, la mezzofondista turca rischia la squalifica a vita mentre la IAAF ha confermato che, se riconosciuta colpevole, le verrà tolto il titolo olimpico consegnando la medaglia d’Oro alla connazionale Gamze Bulut. Sospetti sulla regolarità delle prestazioni della Alptekin furono avanzati qualche settimana prima delle Olimpiadi quando nella prova di Parigi della Diamond League si impose con l’incredibile tempo di 3’56″22.
La britannica Lisa Dobriskey, decima nella finale olimpica, nel post gara dichiarò “Probabilmente avrò dei problemi per quello che sto per dire ma non credo che si sia gareggiato in modo corretto” e ribadì qualche tempo fa “E’ stato orribile vedere quell’atleta fare il giro d’onore sventolando la sua bandiera. Mi senti male e per quella ragione feci quelle dichiarazioni. Non pensavo di parlarne ma mi chiesero come mi sentivo nel vedere che una atleta già squalificata per doping aveva vinto le Olimpiadi e io risposi. Non avrei in ogni caso vinto o conquistato una medaglia ma quella visione era così destablizzante”.
In un altro procedimento, una delle atlete turche più medagliate, due volte campionessa europea nei 100 ostacoli, Nevin Yanit è sotto inchiesta per l’uso di sostanze illecite in più occasioni in occasione di competizioni e fuori dalle stesse come ha ammesso il segretario vicario della IAAF, Nick Davies.