La RedBull non vince da sei gare e Verstappen se la prende con il team durante la gara di Monza. Cosa succederà tra il pilota e la scuderia?
La RedBull ha regnato come regina indiscussa della stagione passata e anche quest’anno Max Verstappen sembrava primeggiare in classifica senza difficoltà, ma pare che nessun regno duri per sempre e che anche quello di RedBull rischia di cadere. La McLaren sta facendo bene ed è sempre più vicina e anche Ferrari si sta facendo valere dal suo terzo posto in classifica costruttori.
Per il momento Verstappen è ancora primo con 303 punti, seguito a ruota da Norris con 241 punti e Leclerc che con l’ultima emozionante vittoria di Monza è salito a 217.
Da pilota competitivo e determinato qual è, Verstappen non sembra aver preso bene l’andamento negativo delle ultime sei gare e punta il dito contro la scuderia con la classica delicatezza da toro scatenato che lo contraddistingue.
Attriti tra Verstappen e la RedBull
Dopo il team radio avvelenato contro gli ingegneri di pista e contro le strategie sbagliate al GP di Ungheria, tanto velenoso che Lambiase, il suo ingegnere di pista, lo ha definito infantile, questa volta Verstappen si è lamentato a causa di un pit stop eccessivamente lungo.
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Ecco le parole ricche di rammarico del pilota olandese:
“È stata un’altra gara drammatica. Non c’era niente da fare, la macchina non funzionava affatto. La strategia non mi è piaciuta per niente e il pit stop è stato una vera schifezza. Abbiamo dovuto guidare con meno potenza, quindi in pratica tutto è andato storto.”
In nove anni di convivenza non si era mai visto un conflitto così caldo tra Max Verstappen e la RedBull e se aggiungiamo il fatto che il padre di Verstappen è ai ferri corti con Chris Horner, Team Principal della RedBull, molti pensano che i rapporti tra la scuderia e il pilota potrebbero continuare a peggiorare fino a lacerarsi. Tuttavia, il contratto di Max scade nel 2028, perciò bisognerà fare funzionare il rapporto ancora per un po’.
Team radio velenosi durante il GP di Monza
Il Gran Premio di Monza ha visto Max Verstappen tagliare il traguardo in sesta posizione. Non rientrare tra i primi tre deve aver fatto infuriare il pilota, che sottolinea come il pit stop prolungato sia stato un errore imperdonabile da parte del team, tanto che durante la gara si lascia andare ad un team radio velenoso:
“Le persone al muretto possono stare sveglie, per favore? So che questa è una posizione di m***a, ma è importante”.
Ma non è stato l’unico momento in cui il pilota si è lasciato sopraffare dalla rabbia durante la gara, anzi, mentre si dirigeva verso l’uscita della pit-lane ha sfogato la sua ira assestando una serie di pugni contro il volante della monoposto.
Insomma, Verstappen ci ha dimostrato più di una volta che impulsività e nervosismo possono essere caratteristiche di un campione del mondo perché quella coppa lui l’ha sollevata ben tre volte, ma non possiamo fare a meno di pensare che in fin dei conti è quando il gioco si fa duro che si vedono i veri campioni, e puntare il dito contro la scuderia che ti ha portato alla vittoria per tre anni di fila potrebbe non essere una strategia vincente da parte del pilota.
Non bisogna dimenticarsi però che in gara tutti i piloti sono messi a dura prova e che i nervi a fior di pelle sicuramente non mancano. Staremo a vedere se a porte chiuse Max Verstappen avrà la freddezza di risolvere le divergenze con RedBull per tornare a vincere.
Christian Horner cerca di giustificare Verstappen
Come ha reagito la RedBull dopo gli sfoghi da prima donna di Max? Con una pacca sulla spalla.
Ecco le parole di Christian Horner alla stampa:
“Ciò che mi ha davvero colpito di Max è il modo in cui si è impegnato in questo processo. Non si sta facendo prendere dal panico. Sta lavorando con gli ingegneri. Sta spiegando molto chiaramente quali sono i problemi. Sta dedicando tempo e impegno. Stamattina è arrivato presto. La scorsa settimana ha partecipato alle chiamate su Zoom e sarà al simulatore prima della prossima gara. Sta lavorando sodo.”
Parrebbe, quindi, che al di fuori della pista il tre volte campione del mondo sia aperto al dialogo e si stia impegnando per migliorare la sua monoposto, tuttavia il suo atteggiamento in gara fa sorgere spontaneo domandarsi cosa succederà alla scadenza del contratto, soprattutto qualora la RedBull non riesca più a garantire a Verstappen quello che vuole di più: vincere ad ogni costo.