Neanche la Seleçao riesce a sfatare il tabù legato alla doppietta Olimpiadi-Mondiali: Neymar e compagni, eliminati a sorpresa dalla Croazia, falliscono un risultato che manca dal 1938 e dal successo dell’Italia.
Brasile out nei quarti: il flop di Neymar e compagni
Era la grande favorita, invece saluta i Mondiali ai quarti. Il Brasile di Tite, imbattuto nelle qualificazioni, manca nuovamente quel bersaglio grosso che manca dal 2002 e dal successo firmato da Ronaldo. Proprio mentre sui social si sprecavano sondaggi sull’eventuale nuovo logo della Seleçao in caso di sesto successo, Neymar e compagni vengono eliminati dalla Croazia. Una partita strana, quella dei verdeoro, dominanti in attacco ma incapaci di segnare: tutti i tentativi della squadra brasiliana (ben 11) sono andati a sbattere sullo strepitoso Livakovic, portiere della Dinamo Zagabria. Il muro cade al 105′, con la magia di Neymar dopo un’azione tutta in velocità, ma al 117′ Petkovic pareggia e porta tutti ai rigori: è la mazzata che mette pressione su pressione per la Seleçao, che crolla ai rigori. Livakovic para il penalty di Rodrygo, Marquinhos calcia sul palo e la Croazia va in semifinale, dove sfiderà l’Argentina. Niente derby sudamericano e grande delusione per il Brasile, in quello che è l’ultimo Mondiale per Tite (si è dimesso) e… Neymar: O Ney, che ha eguagliato i 77 gol di Pelé in Nazionale, aveva infatti preannunciato più volte che questo sarebbe stato il suo ultimo torneo iridato. E il Brasile conferma una maledizione.
Il Brasile conferma la maledizione olimpica
Esiste una “maledizione olimpica”? Qualche settimana fa ne avevamo parlato proprio su queste pagine, e il flop della Seleçao la conferma ulteriormente. I verdeoro hanno vinto il torneo di Rio 2016 e Tokyo 2020, ma poi hanno steccato due Mondiali consecutivi, uscendo ai quarti: nel 2018 contro il Belgio, quest’anno contro la Croazia. In entrambi i casi, rientravano tra le assolute favorite. E così, la doppietta Olimpiadi-Mondiali continua a restare un autentico tabù: solo in due casi è arrivata, per l’Uruguay nel 1930 (oro nei Giochi del 1924 e 1928) e per l’Italia. Gli azzurri rappresentano un unicum, con l’Olimpiade di Berlino 1936 incastonata tra i Mondiali del 1934 e del 1938. Da lì in poi, chi vince le Olimpiadi stecca ai Mondiali. E chissà a chi toccherà tentare di sfatare la maledizione nella rassegna organizzata da USA/Canada/Messico nel 2026, dopo le Olimpiadi di Parigi 2024.