La Parigi ‘trasgressiva’: “Su Imane Khelif polemiche inutili”

Ma c’è anche chi non è d’accordo: “Troppo testosterone è come essere dopati”

Il caso della pugile iper-androgina algerina Imane Khelif e il match-lampo contro l’italiana Angela Carini fa discutere anche il ‘popolo della notte’ a Parigi. Ecco cosa ne pensano le persone che popolano il trasgressivo quartiere di Pigalle prima del quarto di finale contro l’ungherese Anna Luca Hamori: “È una donna, deve gareggiare con le donne. Le polemiche? Senza senso, da gente reazionaria”. Ma c’è anche chi dissente o non riesce a prendere posizione: “Troppo testosterone è come essere dopati, serve approfondire il tema”.

“Non vedo quale sia il problema. Il Cio ha stabilito che è adatta a gareggiare contro altre donne, non c’è motivo per cui non possa farlo”, ha dichiarato una delle intervistate. “Se sono entrambe donne credo che sia abbastanza giusto. Se stai compiendo il tuo percorso di transizione dovresti comprendere in un gruppo che abbia il tuo stesso livello di testosterone”, ha osservato un ragazzo. Non è questo il caso di Khelif, alla quale è stato assegnato il sesso femminile alla nascita. I suoi livelli di testosterone più alti della media, ma comunque tenuti sotto controllo tramite dei farmaci, dipendono da una condizione chiamata iperandrogenismo femminile.

“Se è una donna deve battersi con le donne, non si può metterla contro un uomo. Se ha troppo testosterone è perché magari ha una patologia o forse è solo genetica, ma non è colpa sua”, ha commentato un’altra ragazza che ha parlato ai nostri microfoni. “Anche se è iper-androgina resta una donna, quindi la gara è giustificata. Poi in passato ha già perso contro altre donne”, ha fatto notare un’intervistata. L’osservazione è corretta: nel corso della sua carriera, Khelif ha perso nove incontri e alle scorse Olimpiadi, disputate a Tokyo, non è neppure riuscita ad arrivare sul podio.