Ci sono sogni color arcobaleno, che si realizzano dall’altra parte del Mondo. E altri, rigorosamente a cinque cerchi, che potrebbero prendere corpo molto più vicino, magari fra diciotto mesi, al di là delle Alpi. Vittoria Guazzini, iridata nella prova a cronometro under 23 di ciclismo, è una potenziale campionessa. In rampa di lancio in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024, forte di ottimi risultati ottenuti sinora in carriera.
Guazzini, una collezionista di medaglie
Classe 2000, nativa di Poggio a Caiano, Vittoria, un nome una garanzia, ha fatto incetta di medaglie nella sua brevissima carriera. Ha iniziato a vincere e, assaporato il gusto del successo, non ha mai smesso. Nella categoria Juniories ha vinto Europei e Mondiali sia in strada che in pista ma la sensazione è che possa dare il meglio nella lotta contro il tempo. Specialità in cui ha immediatamente raggiunto risultati eccellenti e che lasciano intravedere margini di miglioramento tali da poterla inserire serenamente nel salotto buono del ciclismo femminile.
Una carriera costruita anche contro la sfortuna, quando una frattura alla caviglia rimediata nella Parigi-Roubaix del 2021 non solo non l’ha fermata, ma neanche rallentata. Ripresasi dall’infortunio ha iniziato immediatamente a inanellare vittorie: a maggio si è portata a casa la Bretagne La¬dies Tour e a giugno la cronometro dei Giochi del Mediterraneo e in Australia ha chiuso il cerchio centrando il titolo mondiale U23 a cronometro. Una specialità che sembra perfettamente aderente alle sue caratteristiche,
Grande anche fra i grandi
Quel che lascia ben sperare è stato l’assorbimento delle difficoltà del passaggio dai juniores al ciclismo professionistico. Nella categoria élite ha chiuso al quarto posto la cronometro a soli 52” da una certa Ellen Van Dijk, tre volte medaglia d’oro di specialità. Occhio anche alla sua poliedricità. La ragazza ha anche buone doti su pista. Gli ultimi risultati, quinta a inseguimenti a squadre ai Mondiali e bronzo agli europei ad inseguimento con Alzini, Balsamo, Cavalli e Paternoster.
Tutto lascia credere che dopo le sei medaglie d’oro (cinque su pista e una su strada, of course, a cronometro) conquistate fra il 2017 e il 2022 ai Mondiali e le 11 agli Europei, l’argento agli Europei su pista 2023 nell’inseguimento a squadre a Grenchen di poche settimane fa nell’inseguimento a squadre e il bronzo nella americana sembrano il preludio a una nuova stagione di grandissime soddisfazioni per una ragazza che rappresenta, in prospettiva, una delle possibili protagoniste delle due ruote in rosa.